Piabucina astrigata

pHDurezza TotaleTemperaturaDimensioni
5.8 – 7.85° – 15° dGH22° – 26°C16.0 cm
Habitat naturale

La distribuzione geografica comprende principalmente l’istmo centroamericano, con particolare concentrazione nei bacini fluviali di Panama e Costa Rica. In Panama, popola i principali sistemi idrografici come il bacino del fiume Chagres, che sfocia nel Mar dei Caraibi attraversando la zona del Canale di Panama, il bacino del fiume Bayano nella regione orientale e il sistema del fiume Tuira nella provincia del Darién. In Costa Rica, la specie è presente nei fiumi che sfociano nella costa caraibica, con popolazioni documentate nei bacini del Sixaola, Reventazón e Parismina. Questi sistemi idrografici sono caratterizzati da una rete di corsi d’acqua che scendono rapidamente dalle zone montuose verso le pianure costiere, creando una varietà di microhabitat dalla corrente veloce a quella moderata. Non sono state documentate popolazioni introdotte o naturalizzate al di fuori dell’areale originario. Il range altitudinale è relativamente ampio, con presenza documentata dai 50 ai 600 metri sul livello del mare, mostrando una notevole adattabilità a diversi ambienti fluviali, dalle zone collinari alle pianure costiere. La preferenza è comunque per i tratti di media altitudine dei corsi d’acqua, dove le caratteristiche ambientali offrono un equilibrio ottimale tra ossigenazione e disponibilità di rifugi e risorse alimentari.

Ambiente

L’habitat naturale è costituito principalmente da corsi d’acqua di piccole e medie dimensioni, con profondità variabile tra 0.3 e 1.5 metri, caratterizzati da corrente moderata o veloce alternata a zone di pool più tranquille. Il substrato è tipicamente composto da ciottoli, ghiaia e sabbia, con occasionali depositi di detriti organici nelle aree di minor flusso. L’illuminazione è generalmente filtrata dalla vegetazione ripariale, creando un ambiente con alternanza di zone ombreggiate e chiazze di luce diretta che penetrano attraverso le aperture della canopia. Le acque sono tendenzialmente limpide o leggermente torbide, con trasparenza che varia stagionalmente in base alle precipitazioni. Le caratteristiche chimiche dell’acqua riflettono la natura geologica delle regioni attraversate, con pH leggermente acido o neutro, compreso tra 6.0 e 7.5, durezza moderata (5-15°dGH) e conducibilità elettrica medio-bassa. La temperatura dell’acqua è relativamente stabile durante l’anno, oscillando tra 22°C e 26°C, con variazioni giornaliere di 2-3°C nelle zone meno profonde. La flora acquatica associata include principalmente piante ripariali con radici sommerse, vegetazione emergente lungo le rive e occasionali macrofite sommerse nelle aree di pool con corrente ridotta. Particolarmente importanti sono le formazioni di radici esposte lungo le rive, che creano rifugi essenziali per la specie. Il clima della regione d’origine è tropicale umido, caratterizzato da temperature elevate e costanti durante l’anno, con precipitazioni abbondanti e una marcata stagionalità tra periodo secco e piovoso, che influenza significativamente il livello e la torbidità delle acque, creando condizioni ambientali variabili a cui la specie si è adattata.

Dimensioni

La lunghezza standard massima documentata in natura raggiunge i 15 cm, con una lunghezza totale che può arrivare fino a 18 cm negli esemplari più sviluppati. Tuttavia, è importante notare che questa dimensione rappresenta il limite superiore osservato in condizioni ottimali, mentre la maggior parte degli esemplari adulti si attesta su dimensioni più contenute, tra i 10 e i 13 cm di lunghezza standard. In acquario, la dimensione media tende ad essere leggermente inferiore, attestandosi intorno ai 10-12 cm per esemplari adulti ben mantenuti, con rari casi di individui che superano i 14 cm. Non sono state documentate differenze dimensionali significative tra le popolazioni delle diverse aree geografiche, sebbene gli esemplari provenienti dai corsi d’acqua a quote più elevate tendano ad essere leggermente più piccoli rispetto a quelli delle pianure costiere. La crescita è moderatamente rapida nei primi mesi di vita, con il raggiungimento di circa 4-5 cm entro i primi sei mesi, per poi rallentare progressivamente fino al completamento dello sviluppo, che avviene generalmente entro i 18-24 mesi di età. Le condizioni ambientali, in particolare la temperatura, la qualità dell’alimentazione e la densità di popolazione, influenzano significativamente il tasso di crescita e le dimensioni finali raggiunte. La longevità in cattività, con adeguate cure, può superare i 6-8 anni, periodo durante il quale la crescita diventa estremamente lenta dopo il raggiungimento della maturità.

Aspetto fisico
Corpo:

La struttura corporea presenta una forma allungata e fusiforme, moderatamente compressa lateralmente, con profilo dorsale leggermente arcuato e profilo ventrale quasi rettilineo. Questa conformazione idrodinamica è perfettamente adattata al nuoto sostenuto in acque a corrente moderata, caratteristica dell’habitat naturale. Il corpo è relativamente robusto, con un rapporto lunghezza/altezza di circa 3.5-4:1, conferendo un aspetto solido ma agile. Raggiunge la massima altezza nella regione pre-dorsale, restringendosi gradualmente verso il peduncolo caudale che appare relativamente forte e muscoloso, conferendo efficienza propulsiva durante gli scatti rapidi tipici della predazione. Le squame sono cicloidi, di dimensioni medio-grandi, ben aderenti e disposte in file regolari che ricoprono uniformemente il corpo con circa 25-28 squame lungo la linea laterale, che è completa e leggermente curva verso il basso nella porzione anteriore. La muscolatura laterale è ben sviluppata, particolarmente evidente nella regione dorsale e caudale, organizzata in miosetti chiaramente definiti che conferiscono l’aspetto tipicamente segmentato dei pesci adattati a nuoto attivo e rapido. La regione addominale è relativamente piatta e robusta, caratteristica che contribuisce alla silhouette complessiva di predatore agile e potente, ottimizzata per movimenti rapidi e precisi nella colonna d’acqua media e inferiore. La struttura ossea è robusta, con vertebre ben sviluppate che supportano una muscolatura potente, adattamento all’ambiente fluviale a corrente moderata o forte dove la specie deve mantenere la posizione o effettuare rapidi scatti per catturare le prede.

Colorazione:

La livrea di base presenta una colorazione bruno-olivastra sul dorso e sui fianchi superiori, che sfuma gradualmente verso un tono dorato o argenteo sui fianchi inferiori e sul ventre. L’elemento distintivo della specie è la presenza di una banda longitudinale scura, nera o bruno scuro, che si estende dall’opercolo fino alla base della pinna caudale, attraversando il corpo lungo la linea mediana. Questa banda, di larghezza pari a circa 1-2 squame, è particolarmente marcata e rappresenta un carattere diagnostico importante. Parallelamente a questa, nella regione ventrale, può essere presente una seconda banda longitudinale più sottile e meno definita. Nella regione dorsale, sopra la banda principale, si osservano frequentemente piccole macchie scure irregolarmente distribuite, che possono formare un pattern reticolato o maculato. Nella regione posteriore del corpo, in corrispondenza del peduncolo caudale, è presente una macchia scura ovale o rotondeggiante, di dimensioni moderate, che può estendersi leggermente sulla base della pinna caudale. Le pinne sono generalmente di colore giallastro o ambrato, con margini leggermente più scuri, particolarmente evidenti nella pinna caudale. La pinna dorsale e la caudale possono presentare piccole macchie scure disposte in file, creando un pattern punteggiato o striato. La testa condivide la colorazione di base del corpo, con la banda longitudinale che attraversa l’occhio, creando una mascherina scura caratteristica. L’iridescenza è moderata, con riflessi dorati o bronzei sui fianchi che diventano più evidenti in condizioni di buona illuminazione o durante il periodo riproduttivo. Non sono state documentate variazioni geografiche significative nel pattern cromatico, sebbene l’intensità della colorazione possa variare in base alle condizioni ambientali e allo stato fisiologico degli esemplari.

Testa:

La testa è relativamente grande e robusta rispetto al corpo, con profilo superiore leggermente convesso e muso moderatamente allungato e arrotondato. Le proporzioni cefaliche mostrano una lunghezza che rappresenta circa il 25-28% della lunghezza standard, conferendo un aspetto caratteristico da predatore. La bocca è in posizione terminale, di dimensioni ampie, con apertura obliqua che può estendersi fino al margine anteriore dell’occhio. Le mascelle sono dotate di denti conici ben sviluppati, disposti in più file, con quelli anteriori leggermente più grandi, adattamento perfetto per la predazione di piccoli pesci e invertebrati. La mandibola è leggermente prominente rispetto alla mascella superiore, caratteristica che facilita la cattura di prede dalla superficie. Gli occhi sono di dimensioni moderate, posizionati lateralmente nella parte superiore della testa, conferendo un ampio campo visivo particolarmente utile per l’individuazione di prede. Le narici sono doppie su ciascun lato, posizionate anteriormente agli occhi, con la narice anteriore tubulare e quella posteriore a forma di fessura protetta da una piccola plica cutanea. Gli opercoli sono ben sviluppati, robusti e dotati di margini posteriori arrotondati, con colorazione che si integra con quella dei fianchi e spesso attraversati dalla banda longitudinale. La regione cefalica non presenta escrescenze o appendici particolari, mantenendo un profilo idrodinamico che facilita il movimento in acqua. Particolarmente caratteristica è la conformazione delle labbra, relativamente spesse e mobili, adattate alla dieta prevalentemente carnivora che include la cattura di prede vive.

Occhi:

Gli occhi sono di dimensioni moderate, con un diametro che rappresenta circa il 20-25% della lunghezza della testa, posizionati lateralmente nella parte superiore del capo. Questa collocazione conferisce un ampio campo visivo, particolarmente efficace per individuare potenziali prede in diverse direzioni e monitorare contemporaneamente l’ambiente circostante per rilevare potenziali predatori. L’iride presenta una colorazione dorata o ambrata, spesso con riflessi rossastri nella porzione superiore, che contrasta con la pupilla nera e rotonda. Una caratteristica distintiva è la presenza della banda longitudinale scura che attraversa l’occhio, creando un effetto mascherina che può avere funzione mimetica nell’ambiente naturale. Non sono presenti membrane adipose evidenti, ma la cornea è particolarmente trasparente e leggermente convessa. La posizione degli occhi, relativamente alta nel profilo cefalico, rappresenta un adattamento che permette all’animale di monitorare efficacemente sia l’ambiente circostante che potenziali fonti di cibo in superficie, pur mantenendo una buona visibilità verso il basso per l’individuazione di risorse alimentari sul substrato. In condizioni di scarsa illuminazione, la pupilla si dilata notevolmente, suggerendo una buona capacità di adattamento visivo alle variazioni di intensità luminosa, caratteristica utile negli ambienti naturali con alternanza di zone ombreggiate e illuminate, o durante i movimenti tra strati d’acqua a diversa profondità. La visione binoculare frontale è ben sviluppata, adattamento tipico dei predatori che necessitano di una precisa valutazione delle distanze durante l’attacco alle prede.

Pinne:

La pinna dorsale è singola, posizionata approssimativamente a metà del corpo, relativamente alta e di forma triangolare, con 9-11 raggi totali di cui i primi 2 non ramificati. La pinna anale è moderatamente sviluppata, con base relativamente corta, posizionata nella regione posteriore del corpo, e conta 9-11 raggi totali, con i primi 2-3 non ramificati. La formula dei raggi può essere espressa come D.II.7-9, A.II-III.6-8. La pinna caudale è moderatamente forcuta, con lobi arrotondati di lunghezza simile, dotata di 18-20 raggi principali, conferendo un’efficiente propulsione durante il nuoto sostenuto e gli scatti rapidi tipici del comportamento predatorio. Le pinne pettorali sono ben sviluppate, posizionate in basso sui fianchi, con 12-14 raggi, mentre le pinne ventrali (pelviche) sono posizionate approssimativamente all’altezza dell’origine della pinna dorsale, con 7-8 raggi totali. Caratteristica distintiva della famiglia Lebiasinidae è la presenza di una pinna adiposa ben sviluppata, posizionata tra la pinna dorsale e la caudale. Tutte le pinne presentano una colorazione generalmente giallastra o ambrata, con occasionali macchiette scure, particolarmente evidenti sulla dorsale e sulla caudale dove possono formare pattern striati o punteggiati. La disposizione e morfologia delle pinne è perfettamente adattata allo stile di vita della specie, bilanciando le esigenze di nuoto sostenuto in acque a corrente moderata con la necessità di manovrabilità precisa e scatti rapidi durante le attività di predazione. Le pinne pettorali e ventrali ben sviluppate consentono movimenti precisi in tutte le direzioni, essenziali per un predatore che deve reagire rapidamente ai movimenti delle prede.

Dimorfismo sessuale
Maschi – Caratteristiche Morfologiche:

I maschi presentano un corpo leggermente più snello e allungato rispetto alle femmine, con profilo dorsale meno arcuato e una silhouette complessivamente più affusolata. La colorazione tende ad essere più intensa, con banda longitudinale particolarmente marcata e contrastante, e maggiore evidenza delle macchiette scure sul dorso e sulle pinne. Durante il periodo riproduttivo, possono sviluppare una leggera intensificazione della colorazione generale, con accentuazione dei riflessi dorati o bronzei sui fianchi e colorazione più vivace delle pinne, che possono assumere sfumature rossastre o aranciate, particolarmente evidenti nei margini. Le pinne dorsale e anale possono mostrare una leggera estensione dei raggi posteriori, conferendo un aspetto più appuntito rispetto alle femmine. Non sono presenti tubercoli nuziali evidenti o altre modifiche morfologiche estremamente marcate come in altre specie di caraciformi. Un elemento distintivo, sebbene sottile, è la forma della pinna anale, che nei maschi maturi può presentare un profilo leggermente più convesso rispetto a quello delle femmine. Il peduncolo caudale appare leggermente più lungo e robusto nei maschi, caratteristica legata alla necessità di maggiore efficienza propulsiva durante il corteggiamento e la competizione territoriale. Le dimensioni complessive sono generalmente simili o leggermente inferiori a quelle delle femmine, con una lunghezza media che raramente supera i 13-14 cm, compensata però da una maggiore agilità e rapidità nei movimenti, caratteristiche vantaggiose durante il corteggiamento e la difesa territoriale.

Femmine – Caratteristiche Morfologiche:

Le femmine sono caratterizzate da dimensioni mediamente maggiori rispetto ai maschi, potendo raggiungere facilmente i 15-18 cm di lunghezza. Il corpo appare più robusto e alto, con profilo dorsale più arcuato, specialmente durante il periodo riproduttivo quando l’addome si presenta disteso per la presenza delle uova. La regione ventrale, particolarmente in prossimità della pinna anale, può assumere una tonalità leggermente più chiara o biancastra, specialmente negli esemplari maturi. La colorazione risulta generalmente meno intensa e brillante rispetto ai maschi, con banda longitudinale leggermente meno contrastata e macchiette dorsali meno evidenti. Le pinne mostrano una forma più arrotondata, particolarmente evidente nella dorsale e nell’anale, con raggi posteriori meno estesi rispetto ai maschi. La pinna anale presenta un profilo esterno più rettilineo o leggermente concavo, in contrasto con la leggera convessità osservabile nei maschi. Il peduncolo caudale appare relativamente più corto e alto, conferendo una silhouette posteriore leggermente differente. Durante il periodo riproduttivo, la papilla genitale diventa leggermente prominente e visibile come una piccola protuberanza biancastra immediatamente davanti all’origine della pinna anale, caratteristica che facilita ulteriormente l’identificazione del sesso, particolarmente utile in esemplari giovani o in condizioni in cui il dimorfismo corporeo non è ancora pienamente sviluppato. Le femmine tendono anche ad avere un comportamento leggermente meno territoriale e aggressivo rispetto ai maschi, caratteristica che si accentua particolarmente durante il periodo riproduttivo.

Durante il periodo riproduttivo:

Durante il periodo riproduttivo, entrambi i sessi manifestano cambiamenti fisici e comportamentali che, sebbene non estremamente marcati come in altre specie di caraciformi, risultano sufficientemente evidenti per un osservatore attento. I maschi intensificano notevolmente la colorazione, con un incremento dei riflessi dorati o bronzei sui fianchi che assumono tonalità più brillanti, mentre la banda longitudinale diventa più scura e definita, aumentando il contrasto con la livrea di base. Le pinne, particolarmente la dorsale, l’anale e la caudale, possono assumere sfumature rossastre o aranciate lungo i margini, intensificando il pattern cromatico complessivo. Il comportamento territoriale diventa più marcato, con difesa attiva di un’area specifica che viene preparata per la deposizione. Le femmine mostrano un evidente ingrossamento addominale dovuto alla maturazione delle uova, con un profilo ventrale ancora più convesso e disteso. La regione urogenitale diventa leggermente prominente e assume una colorazione rosata, facilitando l’identificazione del sesso anche da una vista laterale. I comportamenti distintivi includono una maggiore attività dei maschi, che effettuano frequenti display laterali e brevi inseguimenti verso altri maschi, alternati a movimenti di corteggiamento verso le femmine. Particolarmente caratteristici sono i movimenti circolari dei maschi intorno alle femmine ricettive, seguiti da leggeri contatti laterali che sembrano stimolare la risposta riproduttiva. A differenza di molte altre specie di caracidi, Lebiasina strigata può mostrare comportamenti di cura parentale, con i maschi che difendono attivamente il sito di deposizione e le uova fino alla schiusa, caratteristica relativamente rara nella famiglia e che rappresenta un adattamento evolutivo significativo.