Iguanodectes spilurus

pHDurezza TotaleTemperaturaDimensioni
5.0 – 7.51° – 5° dGH23° – 28°C10.2 cm
Habitat naturale

La distribuzione geografica comprende principalmente il bacino amazzonico, con particolare concentrazione nelle regioni settentrionali. L’areale principale include il sistema del Rio Negro e i suoi numerosi affluenti, caratterizzati da acque nere ricche di tannini, e il bacino del Rio Madeira. Oltre ai territori brasiliani, la specie è ampiamente diffusa nei sistemi fluviali della Guyana, Suriname e Guyana Francese, dove popola principalmente il bacino dell’Essequibo e i suoi tributari. Questi sistemi idrografici sono caratterizzati da una complessa rete di canali, igarapé (piccoli corsi d’acqua che attraversano la foresta) e zone periodicamente allagate che creano un mosaico di microhabitat ideali per la specie. Non sono state documentate popolazioni introdotte o naturalizzate al di fuori dell’areale originario. Il range altitudinale è relativamente limitato, con presenza prevalente in zone di bassa quota, generalmente al di sotto dei 200 metri sul livello del mare, dove i corsi d’acqua presentano caratteristiche di pianura con corrente moderata o lenta e fondali prevalentemente sabbiosi o fangosi. Questa distribuzione riflette l’adattamento a sistemi fluviali di pianura tropicale, con preferenza per aree ricche di vegetazione sommersa e riparia che fornisce riparo e risorse alimentari.

Ambiente

L’habitat naturale è costituito principalmente da corsi d’acqua di piccole e medie dimensioni, con profondità variabile tra 0.5 e 2 metri, caratterizzati da corrente lenta o moderata. Il substrato è tipicamente composto da sabbia fine, fango e occasionali depositi di detriti organici come foglie e rami in decomposizione, con scarsa presenza di rocce. L’illuminazione è generalmente filtrata dalla fitta vegetazione ripariale, creando un ambiente ombreggiato con macchie di luce che penetrano attraverso le aperture della canopia. Le acque sono tendenzialmente torbide e tinte di marrone scuro o ambrato a causa dell’alto contenuto di tannini e altre sostanze umiche rilasciate dalla decomposizione della vegetazione, caratteristiche tipiche delle “acque nere” amazzoniche. Le caratteristiche chimiche dell’acqua riflettono questa natura, con pH decisamente acido, compreso tra 5.0 e 6.5, durezza molto bassa (2-6°dGH) e conducibilità elettrica ridotta. La temperatura dell’acqua è relativamente costante durante l’anno, oscillando tra 24°C e 28°C, con variazioni giornaliere limitate a 1-2°C grazie all’effetto tampone della foresta circostante. La flora acquatica associata include principalmente piante ripariali con radici sommerse, vegetazione galleggiante come Pistia stratiotes e Salvinia sp., e occasionali macrofite sommerse nelle aree con maggiore penetrazione luminosa, oltre a una ricca comunità di microalghe perifitoniche che colonizzano superfici sommerse e costituiscono una importante fonte alimentare. Il clima della regione d’origine è equatoriale umido, caratterizzato da temperature elevate e costanti durante l’anno, con precipitazioni abbondanti che determinano significative fluttuazioni stagionali del livello delle acque, creando periodicamente vaste aree allagate che vengono utilizzate dalla specie durante i periodi di piena per attività alimentari e riproduttive.

Dimensioni

La lunghezza standard massima documentata in natura raggiunge i 10.2 cm, con una lunghezza totale che può arrivare fino a 11 cm negli esemplari più sviluppati. Tuttavia, è importante notare che questa dimensione rappresenta il limite superiore osservato in condizioni ottimali, mentre la maggior parte degli esemplari adulti si attesta su dimensioni più contenute, tra i 7 e i 9 cm di lunghezza standard. In acquario, la dimensione media tende ad essere ulteriormente inferiore, attestandosi intorno ai 5-7 cm per esemplari adulti ben mantenuti, con rari casi di individui che superano gli 8 cm. Non sono state documentate differenze dimensionali significative tra le popolazioni delle diverse aree geografiche, mantenendo una notevole omogeneità morfometrica in tutto l’areale di distribuzione. La crescita è moderatamente rapida nei primi mesi di vita, con il raggiungimento di circa 3-4 cm entro i primi sei mesi, per poi rallentare progressivamente fino al completamento dello sviluppo, che avviene generalmente entro i 12-18 mesi di età. Le condizioni ambientali, in particolare la temperatura, la qualità dell’alimentazione e la densità di popolazione, influenzano significativamente il tasso di crescita e le dimensioni finali raggiunte, con esemplari mantenuti in condizioni ottimali che tendono a svilupparsi più rapidamente e raggiungere taglie maggiori rispetto a quelli in ambienti subottimali. La longevità in cattività, con adeguate cure, può superare i 4-5 anni, periodo durante il quale la crescita diventa estremamente lenta dopo il raggiungimento della maturità.

Aspetto fisico
Corpo:

La struttura corporea presenta una forma allungata e slanciata, moderatamente compressa lateralmente, con profilo dorsale quasi rettilineo o leggermente convesso e profilo ventrale leggermente arcuato. Questa conformazione idrodinamica è perfettamente adattata al nuoto sostenuto in acque a corrente moderata, caratteristica dell’habitat naturale. Il corpo è particolarmente affusolato, con un rapporto lunghezza/altezza di circa 4.5-5:1, conferendo un aspetto decisamente allungato rispetto ad altri caracidi. Raggiunge la massima altezza nella regione pre-dorsale, restringendosi gradualmente verso il peduncolo caudale che appare relativamente sottile e allungato, conferendo efficienza propulsiva durante gli scatti rapidi. Le squame sono cicloidi, di dimensioni medio-piccole, ben aderenti e disposte in file regolari che ricoprono uniformemente il corpo con circa 38-42 squame lungo la linea laterale, che è completa e leggermente curva verso il basso nella porzione anteriore. La muscolatura laterale è ben sviluppata, visibile attraverso la pelle semitrasparente in alcune aree del corpo, e organizzata in miosetti chiaramente definiti che conferiscono l’aspetto tipicamente segmentato dei pesci adattati a nuoto attivo e sostenuto. La regione addominale presenta una carena poco pronunciata, caratteristica che contribuisce alla silhouette slanciata e idrodinamica, ottimizzata per movimenti rapidi e precisi nella colonna d’acqua media e superiore.

Colorazione:

La livrea di base presenta una colorazione argentea traslucida che ricopre uniformemente i fianchi, con intensità maggiore nella regione centrale del corpo e sfumature leggermente dorate particolarmente evidenti nella regione dorsale anteriore. La regione dorsale mostra una tonalità più scura, tendente al grigio-olivastro o bruno verdastro, che sfuma gradualmente verso i fianchi argentei. L’elemento distintivo della specie è la presenza di una sottile linea longitudinale verde-oliva o verde-bluastra che si estende dall’opercolo fino alla base della pinna caudale, attraversando il corpo lungo la linea mediana. Questa linea, sebbene non sempre intensamente colorata come in altre specie del genere, rappresenta un carattere diagnostico importante. Nella regione posteriore del corpo, in corrispondenza del peduncolo caudale, è presente una macchia scura ovale o rotondeggiante, di dimensioni moderate, che può estendersi leggermente sulla base della pinna caudale. Le pinne sono generalmente trasparenti o leggermente giallastre, prive di pattern o macchie evidenti, con occasionali sfumature verdastre o giallastre alla base, particolarmente evidenti nelle pinne dorsale e caudale. L’iridescenza è particolarmente accentuata sui fianchi, con riflessi che variano dal blu argenteo al verde metallico a seconda dell’angolazione della luce, creando un effetto cangiante molto attraente in condizioni di illuminazione adeguata. Non sono state documentate variazioni geografiche significative nel pattern cromatico, sebbene l’intensità della colorazione possa variare in base alle condizioni ambientali, con esemplari provenienti da acque più limpide che tendono a mostrare colorazioni più intense e contrastate rispetto a quelli di acque più torbide. In condizioni di stress o durante il periodo notturno, la colorazione può attenuarsi significativamente, con parziale scomparsa della linea longitudinale e schiarimento generale della livrea.

Testa:

La testa è relativamente piccola rispetto al corpo, con profilo superiore leggermente convesso e muso moderatamente allungato e appuntito. Le proporzioni cefaliche mostrano una lunghezza che rappresenta circa il 20-22% della lunghezza standard. La bocca è in posizione terminale o leggermente supera, di dimensioni moderate, con apertura obliqua verso l’alto, adattamento che facilita l’alimentazione in superficie. Le mascelle sono dotate di piccoli denti tricuspidati disposti in una singola fila, caratteristica della famiglia Iguanodectidae, con dentizione simile su entrambe le mascelle. Gli occhi sono relativamente grandi e posizionati lateralmente nella parte superiore della testa, conferendo un ampio campo visivo particolarmente utile per l’individuazione di prede in superficie. Le narici sono doppie su ciascun lato, posizionate anteriormente agli occhi, con la narice anteriore tubulare e quella posteriore a forma di fessura protetta da una piccola plica cutanea. Gli opercoli sono ben sviluppati, lisci e dotati di margini posteriori arrotondati, con una marcata iridescenza argentea che si integra con la colorazione dei fianchi. La regione cefalica non presenta escrescenze o appendici particolari, mantenendo un profilo idrodinamico che facilita il movimento in acqua. Particolarmente caratteristica è la conformazione delle labbra, relativamente sottili ma mobili, adattate alla dieta prevalentemente omnivora che include il raschiamento di materiale perifitico e la cattura di piccoli invertebrati in superficie.

Occhi:

Gli occhi sono relativamente grandi e prominenti, con un diametro che rappresenta circa il 25-30% della lunghezza della testa, posizionati lateralmente nella parte superiore del capo. Questa collocazione conferisce un ampio campo visivo, particolarmente efficace per individuare potenziali prede in superficie e monitorare contemporaneamente l’ambiente circostante per rilevare potenziali predatori. L’iride presenta una colorazione dorata o argentea, spesso con riflessi giallastri nella porzione superiore, che contrasta con la pupilla nera e rotonda. Non sono presenti membrane adipose evidenti, ma la cornea è particolarmente trasparente e leggermente convessa. La posizione degli occhi, relativamente alta nel profilo cefalico, rappresenta un adattamento che permette all’animale di monitorare efficacemente sia l’ambiente circostante che potenziali fonti di cibo in superficie, pur mantenendo una buona visibilità verso il basso per l’individuazione di risorse alimentari nella colonna d’acqua. In condizioni di scarsa illuminazione, la pupilla si dilata notevolmente, suggerendo una buona capacità di adattamento visivo alle variazioni di intensità luminosa, caratteristica utile negli ambienti naturali con alternanza di zone ombreggiate e illuminate, o durante i movimenti tra strati d’acqua a diversa profondità. La visione binoculare anteriore è limitata, ma compensata da un’eccellente percezione del movimento e da una notevole sensibilità alle variazioni di luce, adattamenti che ottimizzano l’individuazione di prede e la risposta rapida a potenziali minacce nell’ambiente acquatico.

Pinne:

La pinna dorsale è singola, posizionata leggermente posteriormente rispetto alla metà del corpo, relativamente alta e di forma triangolare, con 9-11 raggi totali di cui i primi 2 non ramificati. La pinna anale è moderatamente sviluppata, con base relativamente lunga, posizionata nella regione posteriore del corpo, e conta 22-26 raggi totali, con i primi 3 non ramificati. La formula dei raggi può essere espressa come D.II.7-9, A.III.19-23. La pinna caudale è profondamente forcuta, con lobi appuntiti di lunghezza simile, dotata di 19-21 raggi principali, conferendo un’efficiente propulsione durante il nuoto sostenuto e gli scatti rapidi. Le pinne pettorali sono di dimensioni moderate, posizionate in basso sui fianchi, con 12-14 raggi, mentre le pinne ventrali (pelviche) sono posizionate approssimativamente all’altezza dell’origine della pinna dorsale, con 7-8 raggi totali. Caratteristica distintiva della famiglia Iguanodectidae è la presenza di una pinna adiposa ben sviluppata, posizionata tra la pinna dorsale e la caudale. Tutte le pinne presentano una colorazione generalmente trasparente o leggermente giallastra, priva di pattern o macchie evidenti, con occasionali sfumature verdastre alla base, particolarmente evidenti nella dorsale e nella caudale. La disposizione e morfologia delle pinne è perfettamente adattata allo stile di vita della specie, bilanciando le esigenze di nuoto sostenuto in acque a corrente moderata con la necessità di manovrabilità precisa durante le attività di foraggiamento. La pinna anale relativamente lunga contribuisce alla stabilità durante il nuoto stazionario, mentre la caudale profondamente forcuta ottimizza la propulsione durante gli scatti rapidi, caratteristiche che riflettono l’adattamento evolutivo a un’esistenza attiva nella colonna d’acqua media e superiore.

Dimorfismo sessuale
Maschi – Caratteristiche Morfologiche:

I maschi presentano un corpo leggermente più snello e allungato rispetto alle femmine, con profilo ventrale meno pronunciato e una silhouette complessivamente più affusolata. La colorazione tende ad essere più intensa, con riflessi metallici particolarmente evidenti sui fianchi e linea longitudinale leggermente più marcata e vivida. Durante il periodo riproduttivo, possono sviluppare una leggera intensificazione della colorazione generale, con accentuazione dei riflessi verdastri o bluastri lungo la linea laterale. Le pinne, particolarmente la dorsale e l’anale, possono mostrare una leggera estensione dei raggi posteriori, conferendo un aspetto più appuntito rispetto alle femmine. Non sono presenti tubercoli nuziali evidenti o altre modifiche morfologiche estremamente marcate come in altre specie di caraciformi. Un elemento distintivo, sebbene sottile, è la forma della pinna anale, che nei maschi maturi può presentare una leggera convessità nel profilo esterno, mentre nelle femmine tende a mantenere un margine più rettilineo. Il peduncolo caudale appare leggermente più lungo e sottile nei maschi, caratteristica legata alla necessità di maggiore efficienza propulsiva durante il corteggiamento. Le dimensioni complessive sono generalmente simili o leggermente inferiori a quelle delle femmine, con una lunghezza media che raramente supera i 7-8 cm, compensata però da una maggiore agilità e rapidità nei movimenti, caratteristiche vantaggiose durante il corteggiamento e la competizione territoriale.

Femmine – Caratteristiche Morfologiche:

Le femmine sono caratterizzate da dimensioni mediamente maggiori rispetto ai maschi, potendo raggiungere facilmente gli 8-10 cm di lunghezza. Il corpo appare più robusto e alto, con profilo ventrale più convesso, specialmente durante il periodo riproduttivo quando l’addome si presenta disteso per la presenza delle uova. La regione ventrale, particolarmente in prossimità della pinna anale, può assumere una tonalità leggermente più chiara o biancastra, specialmente negli esemplari maturi. La colorazione risulta generalmente meno intensa e brillante rispetto ai maschi, con riflessi argentei più uniformi e meno cangianti, mentre la linea longitudinale tende ad essere leggermente meno contrastata. Le pinne mostrano una forma più arrotondata, particolarmente evidente nella dorsale e nell’anale, con raggi posteriori meno estesi rispetto ai maschi. La pinna anale presenta un profilo esterno più rettilineo o leggermente concavo, in contrasto con la leggera convessità osservabile nei maschi. Il peduncolo caudale appare relativamente più corto e alto, conferendo una silhouette posteriore leggermente differente. Durante il periodo riproduttivo, la papilla genitale diventa leggermente prominente e visibile come una piccola protuberanza biancastra immediatamente davanti all’origine della pinna anale, caratteristica che facilita ulteriormente l’identificazione del sesso, particolarmente utile in esemplari giovani o in condizioni in cui il dimorfismo corporeo non è ancora pienamente sviluppato.

Durante il periodo riproduttivo:

Durante il periodo riproduttivo, entrambi i sessi manifestano cambiamenti fisici e comportamentali che, sebbene non estremamente marcati come in altre specie di caraciformi, risultano sufficientemente evidenti per un osservatore attento. I maschi intensificano notevolmente la colorazione, con un incremento dei riflessi metallici sui fianchi che assumono tonalità più brillanti e iridescenti, mentre la linea longitudinale diventa più scura e definita, aumentando il contrasto con la livrea argentea di base. La regione dorsale anteriore sviluppa riflessi verdastri o bluastri particolarmente vividi, creando un effetto visivo attraente durante i display riproduttivi. Le pinne, particolarmente la dorsale e la caudale, possono assumere leggere sfumature giallastre o verdastre alla base, intensificando il pattern cromatico complessivo. Le femmine mostrano un evidente ingrossamento addominale dovuto alla maturazione delle uova, con un profilo ventrale ancora più convesso e disteso. La regione urogenitale diventa leggermente prominente e assume una colorazione rosata, facilitando l’identificazione del sesso anche da una vista laterale. I comportamenti distintivi includono una maggiore attività dei maschi, che effettuano frequenti display laterali e brevi inseguimenti verso altri maschi, alternati a movimenti di corteggiamento verso le femmine. Particolarmente caratteristici sono i movimenti a zig-zag dei maschi intorno alle femmine ricettive, seguiti da brevi contatti laterali che sembrano stimolare la risposta riproduttiva. Entrambi i sessi mostrano una maggiore tolleranza alla prossimità reciproca, con riduzione delle distanze di fuga normalmente mantenute al di fuori del periodo riproduttivo.