
Gnathocharax steindachneri
Arowana Tetra
pH | Durezza Totale | Temperatura | Dimensioni |
---|---|---|---|
5.5 – 7.0 | 2° – 12° dGH | 23° – 28°C | 4-5 cm |

Habitat naturale
Originario del Sud America settentrionale, con distribuzione concentrata nel bacino dell’Orinoco in Venezuela e Colombia, estendendosi anche in alcune aree dell’alto Rio Negro in Brasile settentrionale. Abita principalmente piccoli corsi d’acqua, ruscelli forestali e affluenti minori, prediligendo zone con corrente moderata o lenta e acque relativamente limpide ma spesso colorate da tannini. Si trova frequentemente in aree con abbondante vegetazione sommersa, detriti vegetali e radici sommerse, che utilizza come rifugio. Non risultano popolazioni introdotte o naturalizzate al di fuori dell’areale nativo. Questi pesci abitano principalmente zone di foresta pluviale a bassa altitudine, generalmente sotto i 300 metri sul livello del mare, nelle regioni dell’Amazzonia settentrionale e dell’Orinoco.
Ambiente
In natura predilige acque leggermente acide o neutre, con pH che varia da 5.5 a 7.0, e durezza variabile tra 2 e 12 °dGH. Queste acque sono spesso colorate da tannini rilasciati dalla decomposizione di materiale vegetale, assumendo una tonalità tè chiaro o ambrata, pur mantenendo una buona trasparenza. La corrente è generalmente moderata o lenta, con numerosi detriti vegetali sul fondo come foglie, rami e radici sommerse. Il substrato è tipicamente sabbioso o fangoso, spesso coperto da uno strato di fogliame in decomposizione. L’illuminazione naturale è filtrata dalla vegetazione della foresta, creando un ambiente parzialmente ombreggiato. La vegetazione acquatica è generalmente presente ma non eccessivamente densa, con piante adattate alle condizioni di scarsa luminosità come varie specie di Cryptocoryne e Anubias nei tratti più ombreggiati, e Echinodorus e Vallisneria nelle aree più illuminate. La regione d’origine è caratterizzata da un clima tropicale con stagioni secche e umide ben definite che influenzano significativamente il livello e la torbidità dell’acqua, con temperature che variano stagionalmente tra 23 e 30 °C.
Dimensioni
Raggiunge una lunghezza massima di circa 5-6 cm in natura, mentre in acquario la lunghezza standard si attesta generalmente tra i 4 e i 5 cm. La lunghezza totale, includendo la pinna caudale, può arrivare a circa 6-7 cm negli esemplari più sviluppati. Non sono state documentate differenze dimensionali significative tra popolazioni diverse provenienti da differenti bacini idrografici, sebbene gli esemplari delle aree con acque più ricche di nutrienti tendano a raggiungere dimensioni leggermente maggiori.
Aspetto fisico
Corpo:
La forma è allungata e moderatamente compressa lateralmente, con un profilo dorsale leggermente arcuato e un profilo ventrale quasi rettilineo. La struttura corporea è snella e idrodinamica, adatta al nuoto rapido e agile tra la vegetazione e i detriti del suo habitat naturale. Le squame sono di tipo cicloide, di dimensioni medie, ben aderenti al corpo e disposte in file regolari. Presentano riflessi argentei che contribuiscono alla luminosità complessiva. Una caratteristica distintiva è la forma particolarmente affusolata, che ricorda quella di una foglia lanceolata (da cui uno dei nomi comuni inglesi, “Leaf Tetra”), con la massima altezza del corpo situata approssimativamente a un terzo della lunghezza standard a partire dalla testa. La muscolatura è ben sviluppata, particolarmente nella regione caudale, conferendo un’ottima capacità di scatto e manovra, essenziale per muoversi efficacemente tra la vegetazione fitta e i detriti del suo habitat naturale.
Colorazione:
La livrea base è argentea traslucida con riflessi metallici sui fianchi e una leggera sfumatura olivastra o grigiastra sul dorso. La caratteristica più distintiva è una sottile linea longitudinale nera o grigio scuro che attraversa il centro del corpo, dalla regione opercolare fino alla base della pinna caudale, creando un elegante contrasto con il fondo argenteo. Presenta anche una piccola macchia scura alla base della pinna caudale. Le pinne sono generalmente trasparenti o leggermente giallastre, senza particolari pattern o colorazioni intense. La regione ventrale è bianco-argentea, mentre la linea laterale è ben visibile. Non si osservano macchie o bande particolari sul corpo oltre alla linea longitudinale e alla macchia caudale. L’intensità dei riflessi argentei può variare in base alle condizioni ambientali e allo stato di salute, diventando particolarmente vivace durante il periodo riproduttivo o in condizioni di illuminazione ottimale.
Testa:
La testa è relativamente piccola e appuntita, con un profilo triangolare visto lateralmente. La caratteristica più distintiva è la bocca, che è terminale ma può essere estesa significativamente verso l’avanti grazie a una particolare articolazione delle ossa mascellari (da cui deriva il nome del genere Gnatocharax, che si riferisce alle mascelle particolarmente sviluppate). Questa adattabilità della bocca permette al pesce di catturare efficacemente prede di varie dimensioni. Le labbra sono sottili ma mobili, mentre i denti sono piccoli ma ben sviluppati, disposti in serie su entrambe le mascelle. Le narici sono piccole e poco evidenti, posizionate anteriormente agli occhi. Gli opercoli branchiali sono ben sviluppati e presentano riflessi argentei. Non si osservano particolari protuberanze o appendici cefaliche.
Occhi:
Gli occhi sono relativamente grandi e posizionati lateralmente sulla testa, conferendo un ampio campo visivo. L’iride è argentea o dorata, spesso con riflessi metallici, creando un contrasto con la pupilla nera e rotonda. Gli occhi sono particolarmente espressivi e mobili, caratteristica utile per monitorare efficacemente l’ambiente circostante e individuare potenziali prede o minacce. Non presentano membrane adipose evidenti o altre caratteristiche particolari. La posizione degli occhi, combinata con la bocca estensibile, è un adattamento evolutivo che facilita la predazione di piccoli invertebrati e altri organismi che si trovano tra la vegetazione e i detriti.
Pinne:
La pinna dorsale è posizionata approssimativamente a metà del corpo, ha forma triangolare con l’apice leggermente appuntito, e presenta generalmente 8-10 raggi. È trasparente o leggermente giallastra, senza particolari pattern. La pinna anale è moderatamente estesa, con 20-25 raggi, e si sviluppa dalla regione ventrale posteriore fino a circa tre quarti della distanza verso la caudale; mostra una colorazione trasparente o leggermente giallastra, senza pattern distintivi. La pinna caudale è biforcata, con lobi simmetrici, trasparente o leggermente giallastra. Le pinne pettorali sono ben sviluppate, trasparenti, posizionate relativamente in basso sui fianchi. Le pinne ventrali (pelviche) sono relativamente piccole, trasparenti, posizionate approssimativamente a metà strada tra le pettorali e l’inizio della pinna anale. Tutte le pinne contribuiscono a un nuoto agile e rapido, particolarmente efficace per muoversi tra la vegetazione e i detriti del suo habitat naturale.
Dimorfismo sessuale
Maschi – Caratteristiche Morfologiche:
I maschi sono generalmente leggermente più piccoli e snelli rispetto alle femmine, con una corporatura più affusolata. Durante il periodo riproduttivo, possono sviluppare una colorazione leggermente più intensa, con riflessi argentei più evidenti sui fianchi e la linea longitudinale centrale che diventa più marcata. La pinna anale nei maschi può presentare leggere modificazioni dei primi raggi, talvolta leggermente ispessiti o allungati, sebbene queste differenze non siano sempre facilmente osservabili. In termini di dimensioni, i maschi raggiungono generalmente circa 4-4.5 cm di lunghezza standard. Il comportamento dei maschi è tipicamente più attivo e territoriale, specialmente durante il periodo riproduttivo.
Femmine – Caratteristiche Morfologiche:
Le femmine presentano un corpo leggermente più robusto e meno affusolato rispetto ai maschi, particolarmente nella regione ventrale e addominale. Questa caratteristica diventa più evidente quando sono gravide. La pinna anale nelle femmine è generalmente più regolare, senza modificazioni particolari dei raggi. Le femmine raggiungono dimensioni leggermente maggiori, fino a 5-5.5 cm di lunghezza standard. La regione ventrale appare più ampia e arrotondata, specialmente nel periodo riproduttivo quando l’addome si espande notevolmente a causa dello sviluppo delle uova. Il comportamento delle femmine è generalmente più riservato rispetto ai maschi, con minore tendenza a display territoriali o aggressivi.
Durante il periodo riproduttivo:
Durante il periodo riproduttivo, le differenze tra i sessi diventano più pronunciate. I maschi intensificano i riflessi argentei dei fianchi che diventano più brillanti, mentre la linea longitudinale centrale diventa più scura e definita. Il comportamento dei maschi diventa più attivo e territoriale, con frequenti display di corteggiamento che includono rapidi movimenti attorno alle femmine e piccoli tremolii del corpo. Le femmine sviluppano un addome visibilmente più rotondo e pieno quando sono cariche di uova, e la papilla genitale diventa leggermente più prominente. Non sono presenti tubercoli nuziali evidenti in questa specie. I maschi possono diventare temporaneamente più aggressivi tra loro, stabilendo piccoli territori temporanei, mentre le femmine tendono a raggrupparsi fino al momento della deposizione.
Comportamento
Comportamento in natura:
Specie gregaria che in natura vive in gruppi numerosi composti da decine di individui, principalmente negli strati intermedi della colonna d’acqua tra la vegetazione e i detriti. All’interno del gruppo si stabilisce una gerarchia sociale fluida ma definita, con maschi dominanti che occasionalmente mostrano comportamenti territoriali temporanei, specialmente durante il periodo riproduttivo. Questi pesci formano banchi relativamente coesi che si muovono in modo coordinato alla ricerca di cibo e protezione. La comunicazione all’interno del banco avviene principalmente attraverso segnali visivi e movimenti sincronizzati. Le interazioni intraspecifiche includono brevi inseguimenti e display laterali che servono a stabilire dominanza senza sfociare in scontri fisici dannosi. In caso di pericolo, il banco reagisce in modo unitario, disperdendosi rapidamente per poi riformarsi quando la minaccia è passata, spesso cercando rifugio tra la vegetazione o i detriti sommersi.
Comportamento in acquario:
In acquario mostra un’attività diurna costante, con picchi di vivacità nelle ore mattutine e serali. Occupa principalmente lo strato medio della colonna d’acqua, esplorando attivamente tra la vegetazione e le decorazioni. È un nuotatore agile e rapido, capace di scatti improvvisi e cambi di direzione repentini, particolarmente quando si sente minacciato o durante l’alimentazione. Per il foraggiamento, mostra un comportamento opportunistico, accettando prontamente cibo in tutti gli strati dell’acqua. Reagisce rapidamente ai movimenti esterni all’acquario, mostrando una certa timidezza iniziale che si attenua con l’ambientamento. Si adatta bene alle condizioni di cattività, mostrando comportamenti naturali quando mantenuto in gruppi adeguati di almeno 8-10 esemplari. In gruppi troppo piccoli può diventare timido o manifestare comportamenti stressati come il nascondersi frequentemente. È particolarmente attivo durante i pasti, mostrando un comportamento alimentare entusiasta. Apprezza la presenza di numerosi nascondigli come piante dense, radici o altri elementi decorativi, dove tende a ritirarsi nei momenti di riposo o quando si sente minacciato.
Allevamento
La vasca ideale:
Richiede un acquario con un volume minimo di 80 litri per un gruppo di 8-10 esemplari. Preferisce un substrato scuro, idealmente sabbia fine o ghiaietto di colore bruno-nerastro che faccia risaltare la sua colorazione argentea e la linea longitudinale scura. Necessita di un allestimento ricco di nascondigli, con abbondante vegetazione, radici di legno e foglie secche che ricreino le condizioni di un ruscello forestale. L’illuminazione dovrebbe essere moderata, preferibilmente con alcune zone d’ombra create da piante galleggianti. La configurazione ottimale prevede una disposizione asimmetrica delle piante e decorazioni, con diverse zone di vegetazione di densità variabile alternate a piccoli spazi aperti per il nuoto. I parametri ambientali ideali includono temperature tra 24 e 26 °C, pH tra 6.0 e 6.8, e durezza tra 3 e 10 °dGH. È consigliabile che l’acqua sia leggermente colorata da tannini, ottenibili attraverso l’uso di foglie di mandorlo indiano, legni di torbiera o estratti specifici, per simulare le condizioni naturali dei ruscelli forestali. La corrente dovrebbe essere leggera o moderata, con alcune zone di acqua più calma. Un coperchio ben sigillato è necessario per prevenire salti, sebbene questa specie non sia particolarmente incline a saltare.
Compatibilità con altre specie:
Specie pacifica e socievole che interagisce armoniosamente con i conspecifici, formando banchi coesi che nuotano in modo coordinato. Verso altre specie di caracidi dalle esigenze ambientali simili mostra comportamenti amichevoli, potendo anche formare banchi misti. Con altre specie mantiene generalmente un atteggiamento pacifico e non invasivo, ignorando per lo più i pesci che occupano strati diversi dell’acquario. È compatibile con numerose specie di Characidi di taglia simile come Hemigrammus rhodostomus, Paracheirodon axelrodi, Hemigrammus bleheri. Si adatta bene anche alla convivenza con pesci di fondo come Corydoras aeneus, Corydoras sterbai, Corydoras panda che occupano nicchie ecologiche completamente diverse. Altre specie compatibili includono Nannostomus marginatus, Microgeophagus ramirezi e piccoli ciclidi come Apistogramma cacatuoides. È sconsigliata la convivenza con pesci di grandi dimensioni che potrebbero predarli, specie aggressive o territoriali, e pesci predatori. Le compatibilità si basano principalmente sulla natura pacifica, la taglia simile e l’occupazione di zone diverse dell’acquario, mentre le incompatibilità derivano principalmente da rischi di predazione o stress dovuto a comportamenti troppo vivaci o aggressivi.
Dimensioni della vasca
È consigliabile un acquario con un volume minimo di 80 litri, con dimensioni di base di almeno 80x35x35 cm. Essendo una specie gregaria, dovrebbe essere mantenuta in gruppi di almeno 8-10 esemplari per favorire comportamenti naturali e ridurre lo stress. Per gruppi più numerosi, è opportuno aumentare proporzionalmente il volume della vasca, considerando circa 8 litri aggiuntivi per ogni esemplare oltre il decimo. Un acquario più lungo che alto è preferibile, in quanto offre maggiore superficie per il nuoto orizzontale e più spazio per l’allestimento di zone con vegetazione e nascondigli. La densità di popolazione ottimale è di circa un esemplare ogni 8-10 litri d’acqua, tenendo presente che una vasca più spaziosa favorisce comportamenti più naturali e una migliore distribuzione territoriale, riducendo potenziali tensioni durante il periodo riproduttivo.
Fondo della vasca
Il substrato ideale è costituito da sabbia fine o ghiaietto di granulometria 1-3 mm, preferibilmente di colore scuro (nero, marrone scuro o grigio antracite) che faccia risaltare la colorazione argentea dei pesci e la loro linea longitudinale scura. Lo spessore consigliato è di 3-5 cm, sufficiente per l’ancoraggio delle piante ma non eccessivo da favorire ristagni anaerobici. Substrati neutri o leggermente acidi sono preferibili, evitando ghiaie calcaree che potrebbero innalzare pH e durezza oltre i valori ottimali per la specie. L’aggiunta di foglie di mandorlo indiano, quercia o catappa sul fondo contribuisce a ricreare condizioni più naturali, rilasciando gradualmente tannini che abbassano leggermente il pH e conferiscono all’acqua una leggera colorazione ambrata, simulando le acque naturali dei ruscelli forestali. Questi materiali organici forniscono inoltre superfici per la crescita di microorganismi che costituiscono un’integrazione alimentare naturale e creano microhabitat che stimolano comportamenti naturali di esplorazione.
Filtrazione dell’Acqua
È consigliata una filtrazione moderata ma efficiente, con filtri a canister o filtri interni di capacità pari a 3-4 volte il volume della vasca. I materiali filtranti ideali includono spugne a porosità differenziata per la filtrazione meccanica, materiali ceramici o bio-balls per quella biologica, e occasionalmente carbone attivo per quella chimica, particolarmente utile per rimuovere residui di medicinali dopo eventuali trattamenti. La corrente generata dovrebbe essere leggera o moderata, simulando il flusso naturale dei ruscelli forestali che questa specie abita, evitando flussi troppo intensi che potrebbero stressare i pesci. È consigliabile direzionare l’uscita del filtro verso le pareti o posizionare piante o decorazioni che diffondano il flusso, creando alcune zone con corrente più vivace e altre con acqua più calma. La filtrazione biologica è particolarmente importante per mantenere bassi i livelli di ammoniaca e nitriti, mentre la filtrazione meccanica aiuta a rimuovere particelle in sospensione mantenendo l’acqua limpida, sebbene una leggera colorazione ambrata dovuta ai tannini sia desiderabile per simulare le condizioni naturali.
Illuminazione
L’illuminazione ideale dovrebbe essere di intensità moderata, circa 0.4-0.6 W/l per illuminazione a LED, o 15-25 lumen/litro. La temperatura di colore consigliata è tra 5500K e 6500K, che riproduce una luce naturale leggermente calda simulando la luce filtrata dalla vegetazione forestale. Il fotoperiodo ottimale è di 8-10 ore giornaliere, preferibilmente con un’intensità crescente al mattino e decrescente alla sera, simulando l’alba e il tramonto naturali. La presenza di piante galleggianti come Salvinia natans, Limnobium laevigatum o Pistia stratiotes è importante per creare zone d’ombra che riproducano l’habitat naturale parzialmente ombreggiato dalla vegetazione forestale. Questi pesci apprezzano particolarmente l’alternanza di zone illuminate e zone in penombra, che possono essere create attraverso una disposizione strategica della vegetazione e degli elementi decorativi. L’illuminazione dovrebbe essere sufficientemente intensa da favorire la crescita delle piante, ma non così forte da creare un ambiente troppo luminoso e privo di zone d’ombra che potrebbero stressare questi pesci adattati a condizioni di illuminazione filtrata.
Layout
Radici e legni
Le radici di legno di mopani, malese o di torbiera rappresentano elementi fondamentali nell’allestimento, non solo per il loro valore estetico ma soprattutto per la loro capacità di rilasciare tannini che acidificano leggermente l’acqua e le conferiscono la caratteristica colorazione ambrata. Questi legni dovrebbero essere disposti in modo da creare numerosi anfratti, tunnel e zone d’ombra che fungano da rifugio. È consigliabile utilizzare più pezzi di dimensioni diverse, creando strutture complesse che si estendono dalla parte posteriore e laterale verso il centro della vasca, lasciando comunque alcune piccole aree aperte per il nuoto. I legni contribuiscono non solo esteticamente ma anche funzionalmente, rilasciando gradualmente sostanze umiche che abbassano il pH e favoriscono condizioni più simili all’habitat naturale. Prima dell’inserimento in acquario, è consigliabile che i legni vengano parzialmente maturati in acqua per ridurre il rilascio eccessivo iniziale di tannini, pur mantenendo la capacità di colorare leggermente l’acqua nel tempo.
Rocce e pietre
Le rocce non rappresentano un elemento predominante nell’habitat naturale di questa specie, che predilige ambienti ricchi di detriti vegetali e radici sommerse. Tuttavia, alcune rocce scure e inerti come l’ardesia o il basalto possono essere utilizzate con moderazione per creare ulteriori nascondigli e zone d’interesse. Queste dovrebbero essere disposte principalmente lungo i bordi e negli angoli dell’acquario, creando piccoli anfratti e rifugi senza occupare eccessivamente lo spazio centrale. È importante assicurarsi che tutte le strutture siano stabili e non rischino di crollare, potenzialmente danneggiando i pesci o rompendo il vetro della vasca. Le rocce calcaree come il tufo o la pietra viva marina dovrebbero essere evitate poiché tendono ad aumentare durezza e pH, allontanando i parametri dalle condizioni ideali per questa specie. In generale, per un biotopo realistico, è preferibile limitare l’uso di rocce a favore di elementi vegetali come radici, legni e foglie.
Vegetazione
La vegetazione dovrebbe essere abbondante e diversificata, ricreando l’ambiente di un ruscello forestale. Come piante tappezzanti sono ideali Cryptocoryne parva e Sagittaria subulata che creano un prato sul fondale. Per lo strato medio sono raccomandate Cryptocoryne wendtii, Anubias barteri e Microsorum pteropus, che offrono numerose superfici di riposo e nascondiglio. Piante a crescita verticale come Hygrophila polysperma o Rotala rotundifolia possono essere utilizzate nelle zone periferiche. Le piante galleggianti come Salvinia natans, Limnobium laevigatum e Ceratopteris thalictroides sono importanti per filtrare la luce e creare zone d’ombra, e dovrebbero coprire circa il 30-40% della superficie dell’acqua. La densità di piantagione consigliata è medio-alta, con circa il 60-70% della superficie del fondo coperta da vegetazione di vario tipo. Queste piante non solo contribuiscono all’estetica dell’acquario, ma svolgono anche funzioni fondamentali per l’equilibrio biologico, assorbendo composti azotati, producendo ossigeno e offrendo superfici di colonizzazione per batteri benefici, oltre a fornire rifugio e sicurezza ai pesci.
Detriti e foglie
L’aggiunta di detriti organici naturali è particolarmente benefica per ricreare l’habitat naturale di questa specie. Le foglie di mandorlo indiano (Terminalia catappa), di quercia o di faggio dovrebbero essere distribuite sul fondo, creando uno strato di fogliame simile a quello presente nei ruscelli forestali. Questi materiali non solo influenzano positivamente la chimica dell’acqua rilasciando tannini che abbassano leggermente il pH e colorano l’acqua, ma creano anche microhabitat dove si sviluppano colonie di microorganismi che costituiscono un’importante fonte alimentare supplementare. Le foglie dovrebbero essere sostituite gradualmente man mano che si decompongono, mantenendo sempre una buona quantità di materiale organico nell’acquario. Anche baccelli di guava, pigne di ontano e altri frutti secchi possono essere utilizzati per variare la composizione dei tannini rilasciati. Questi materiali organici stimolano comportamenti naturali di esplorazione e offrono superfici aggiuntive per la deposizione di uova durante la riproduzione.
Strutture artificiali
Sebbene un approccio naturalistico sia preferibile, alcune strutture artificiali possono essere integrate nell’allestimento se necessario. Tubi in ceramica non smaltata, rifugi in terracotta e strutture in resina che imitano radici o tronchi possono essere utilizzati con moderazione. È fondamentale che questi elementi siano realizzati con materiali sicuri, privi di vernici o sostanze chimiche che potrebbero rilasciarsi in acqua. Le strutture artificiali dovrebbero essere integrate armoniosamente con gli elementi naturali, posizionandole in modo da sembrare parte dell’ambiente e coprendole parzialmente con muschi o piante rampicanti come Anubias o Microsorum. Sono assolutamente da evitare decorazioni con colori vivaci non naturali, oggetti metallici che potrebbero ossidarsi, plastica di bassa qualità e qualsiasi elemento con bordi taglienti o superfici ruvide che potrebbero danneggiare i delicati tessuti dei pesci. Se si utilizzano strutture artificiali, è preferibile optare per quelle di colore scuro o naturale che non contrastino eccessivamente con l’ambiente circostante.
Manutenzione dell’acquario
Cambio dell’acqua
È consigliabile effettuare cambi d’acqua settimanali del 20-25% del volume totale. In caso di acquari densamente popolati o con filtrazione meno efficiente, la frequenza può essere aumentata a due cambi settimanali del 15%. L’acqua nuova dovrebbe essere preparata almeno 24 ore prima, trattata con un condizionatore che neutralizzi cloro e clorammine, e portata a temperatura simile a quella dell’acquario (±1°C). Durante la sifonatura, è importante concentrarsi sui detriti accumulati sul substrato senza disturbare eccessivamente il fondale, evitando di rimuovere completamente il biofilm benefico. Particolare attenzione va posta alle zone sotto radici e decorazioni dove tendono ad accumularsi detriti organici. È consigliabile alternare le zone di sifonatura in cambi successivi per mantenere parte dell’equilibrio biologico del substrato. Quando si reintroduce l’acqua nuova, è preferibile utilizzare un diffusore o dirigere il flusso contro una decorazione per evitare di disturbare il substrato e stressare i pesci. Per mantenere la leggera colorazione ambrata dell’acqua, può essere utile preparare l’acqua nuova con una piccola quantità di estratti di tannini o filtrarla attraverso torba.
Controllo dei parametri
I valori ottimali dei parametri chiave sono: temperatura 24-26 °C, pH 6.0-6.8, GH 3-10 °dGH, KH 2-6 °dKH, ammoniaca e nitriti 0 mg/l, nitrati sotto i 20 mg/l. È consigliabile monitorare questi parametri con frequenza settimanale, intensificando i controlli a 2-3 volte a settimana dopo interventi significativi come cambi d’acqua importanti, introduzione di nuovi esemplari o modifiche all’allestimento. Per misurazioni accurate sono raccomandati test a goccia per pH, GH, KH, ammoniaca, nitriti e nitrati, mentre per la temperatura è preferibile un termometro digitale con precisione di ±0.5 °C. In caso di valori anomali, è necessario intervenire gradualmente: per pH troppo alto si possono aggiungere tannini naturali (foglie di mandorlo o torba); per durezza eccessiva è consigliabile aumentare la percentuale di acqua osmotizzata nei cambi; per composti azotati elevati occorre aumentare frequenza e volume dei cambi d’acqua e verificare l’efficienza della filtrazione biologica. È importante evitare fluttuazioni brusche dei parametri, che possono stressare i pesci più delle condizioni sub-ottimali ma stabili.
Pulizia del substrato
La pulizia del substrato dovrebbe essere effettuata con moderazione, seguendo un approccio conservativo. È consigliabile sifonare delicatamente il substrato durante i cambi d’acqua settimanali, concentrandosi sulle aree visibilmente sporche e alternando le zone in cambi successivi. Per un substrato sabbioso fine, è preferibile utilizzare un sifone con diametro ridotto o applicare una garza all’estremità del sifone standard per evitare di aspirare il substrato stesso. È importante preservare il biofilm benefico che si sviluppa naturalmente, evitando pulizie troppo aggressive che potrebbero compromettere l’equilibrio biologico. I detriti organici come foglie in decomposizione dovrebbero essere rimossi quando visibilmente deteriorati, ma una certa quantità di materiale organico è benefica per l’ecosistema acquatico e contribuisce a mantenere le condizioni leggermente acide apprezzate da questa specie. È consigliabile prestare particolare attenzione alle zone dove si accumula il cibo non consumato, generalmente sotto gli elementi decorativi o nelle aree con minor movimento d’acqua, per prevenire picchi di ammoniaca e nitrati. La pulizia del substrato dovrebbe essere più frequente nelle zone di alimentazione e meno intensiva nelle aree periferiche dell’acquario dove il materiale organico può decomporsi gradualmente senza rischi significativi per la qualità dell’acqua.
Ossigenazione dell’acqua
Richiede acque ben ossigenate, con livelli di ossigeno disciolto idealmente sopra i 6 mg/l. Il metodo preferibile per l’ossigenazione è un buon movimento superficiale generato dal filtro, posizionando l’uscita dell’acqua leggermente al di sotto della superficie per creare un leggero increspamento senza eccessivo disturbo. In acquari densamente popolati o con temperature elevate (sopra i 26 °C), che riducono la capacità dell’acqua di trattenere ossigeno, può essere utile aggiungere un diffusore d’aria posizionato in un angolo della vasca, regolato a intensità moderata. I segni di carenza di ossigeno includono pesci che boccheggiando in superficie, respirazione accelerata, letargia e colorazione sbiadita. In caso di emergenza (come blackout elettrici prolungati), è consigliabile avere a disposizione una pompa ad aria a batteria per garantire l’ossigenazione minima necessaria. Va considerato che temperature più elevate riducono la solubilità dell’ossigeno nell’acqua, quindi in periodi caldi può essere necessario aumentare l’aerazione o ridurre leggermente la temperatura per mantenere livelli ottimali di ossigenazione.
Manutenzione generale
La gestione della vegetazione prevede potature regolari ogni 2-3 settimane per le piante a crescita rapida, rimuovendo foglie ingiallite e controllando la proliferazione delle piante galleggianti per mantenere una copertura del 30-40% della superficie. La pulizia dei sistemi di filtrazione dovrebbe essere effettuata ogni 3-4 settimane, risciacquando i materiali filtranti in acqua prelevata dall’acquario per preservare le colonie batteriche benefiche. È consigliabile pulire alternativamente diversi componenti del filtro per non compromettere l’intero ecosistema batterico. La manutenzione delle apparecchiature tecniche include la pulizia mensile delle ventose dei riscaldatori e dei tubi di aspirazione/mandata dei filtri per rimuovere alghe e detriti. Trimestralmente è opportuno verificare il funzionamento del termostato con un termometro di precisione. Il monitoraggio della salute generale dell’acquario dovrebbe includere osservazioni quotidiane del comportamento dei pesci, verificando che nuotino attivamente in banco e mostrino colorazioni vivaci. Interventi straordinari possono includere trattamenti preventivi con sale da acquario a basso dosaggio dopo l’introduzione di nuovi esemplari o la rimozione manuale di alghe in caso di proliferazione eccessiva. È importante prestare particolare attenzione alla rimozione di eventuali alghe filamentose che potrebbero svilupparsi sulle foglie delle piante, in quanto possono compromettere la loro crescita e l’estetica generale dell’acquario.
Sinonimi
–
Abitudini alimentari
Dieta in natura
Principalmente un micro-predatore onnivoro con tendenze insettivore. In natura, la dieta è composta prevalentemente da piccoli invertebrati acquatici come larve di insetti, copepodi, cladoceri e altri microorganismi che trova nella colonna d’acqua e tra la vegetazione sommersa e i detriti. Integra questa alimentazione con piccole quantità di materiale vegetale come alghe morbide, piccoli frammenti di piante e perifiton. La bocca terminale è adatta a un’alimentazione versatile sia in superficie che nella colonna d’acqua, mentre i denti affilati permettono di catturare e trattenere efficacemente le piccole prede. Il suo comportamento di foraggiamento è caratterizzato da rapidi movimenti per intercettare piccole prede, spesso mantenendo una posizione leggermente inclinata con la testa rivolta verso il basso, che gli permette di esplorare efficacemente sia la superficie che lo spazio circostante.
Dieta in acquario
In acquario, accetta facilmente una varietà di alimenti, mostrando un appetito vorace e un comportamento alimentare entusiasta. La base della dieta dovrebbe essere costituita da mangimi in scaglie o micro-granuli di alta qualità specifici per pesci tropicali, con alto contenuto proteico. Questi dovrebbero essere integrati regolarmente (2-3 volte a settimana) con alimenti vivi o surgelati di piccole dimensioni come Daphnia, Artemia salina, larve di zanzara, Cyclops e Moina, che stimolano comportamenti naturali di caccia e forniscono nutrienti essenziali. Anche alimenti liofilizzati come tubifex o chironomus rappresentano un’ottima integrazione, se somministrati con moderazione. La frequenza ideale di alimentazione è di 2-3 volte al giorno, somministrando piccole quantità che vengano consumate completamente in 2-3 minuti per evitare l’inquinamento dell’acqua. È consigliabile variare il più possibile la dieta per garantire un apporto completo di nutrienti. Un giorno di digiuno settimanale può essere benefico per prevenire problemi digestivi e sovrappeso, simulando le naturali fluttuazioni di disponibilità alimentare che questi pesci incontrerebbero in natura. È importante offrire cibo di dimensioni adeguate alla piccola taglia di questa specie, evitando particelle troppo grandi che potrebbero risultare difficili da ingerire.
Riproduzione
Riproduzione in natura
In natura, la riproduzione è influenzata dal regime stagionale dei bacini amazzonici e dell’Orinoco, con la stagione riproduttiva principale che coincide con l’inizio della stagione delle piogge, tipicamente tra novembre e marzo a seconda della regione specifica. L’aumento del livello dell’acqua, la diminuzione della conduttività elettrica dovuta alla diluizione dei minerali e leggeri cambiamenti di temperatura fungono da fattori scatenanti. Questi pesci adottano una strategia riproduttiva di tipo dispersivo, non mostrando cure parentali significative. La riproduzione avviene tipicamente in acque poco profonde, spesso nelle aree di inondazione stagionale ricche di vegetazione acquatica e detriti vegetali. I siti riproduttivi preferiti sono zone con corrente moderata o ferma e abbondante vegetazione sommersa che offre protezione alle uova e agli avannotti.
Modificazioni pre-riproduttive
Prima della riproduzione, i maschi sviluppano una colorazione più intensa, con riflessi argentei più brillanti sui fianchi e la linea longitudinale nera che diventa più marcata e contrastante. Le femmine mostrano un evidente ingrossamento dell’addome dovuto allo sviluppo delle uova. Entrambi i sessi manifestano un aumento dell’attività generale e dell’appetito, accumulando riserve energetiche per il processo riproduttivo. Non si osservano modifiche anatomiche permanenti come tubercoli nuziali, ma piuttosto cambiamenti comportamentali e cromatici temporanei. I maschi iniziano a definire piccoli territori temporanei, generalmente tra la vegetazione sommersa o in prossimità di detriti vegetali.
Rituale di corteggiamento
Il corteggiamento segue una sequenza comportamentale ben definita. Il maschio inizia individuando una femmina ricettiva e mostrandosi con pinne completamente estese, enfatizzando la sua colorazione intensificata. Nuota con movimenti esagerati a zig-zag davanti alla femmina, alternando rapidi scatti laterali a brevi pause in cui vibra il corpo. Se la femmina è ricettiva, risponde avvicinandosi al maschio e nuotando parallelamente a lui. Il maschio continua il display guidando la femmina verso zone con vegetazione fitta o detriti vegetali, eseguendo movimenti circolari attorno a lei. Questo comportamento può durare da alcuni minuti fino a diverse ore, intensificandosi gradualmente. La luce filtrata dalla vegetazione e i parametri dell’acqua leggermente acidi sembrano favorire questi comportamenti. La temperatura ottimale per il corteggiamento è generalmente tra 24 e 26 °C.
Deposizione e fecondazione
La deposizione delle uova avviene generalmente all’alba o nelle prime ore del mattino. La femmina, seguita dal maschio, si posiziona tra la vegetazione sommersa o in prossimità di detriti vegetali e rilascia piccoli gruppi di uova, tipicamente 5-15 per volta. Il maschio nuota immediatamente sopra o accanto alla femmina, rilasciando lo sperma per fecondare le uova appena deposte. Questo processo si ripete più volte nell’arco di 1-2 ore, con brevi intervalli di riposo, fino al rilascio di 100-300 uova in totale. Le uova sono piccole (circa 1 mm di diametro), leggermente adesive e tendono a disperdersi tra la vegetazione o a depositarsi sul substrato. La fecondazione è esterna e avviene immediatamente dopo la deposizione. Le uova preferiscono aderire a superfici come foglie di piante acquatiche, radici fini o detriti vegetali, che offrono un certo grado di protezione dai predatori.
Cure parentali
Non esibisce cure parentali significative. Dopo la deposizione e la fecondazione, sia il maschio che la femmina si allontanano dal sito riproduttivo, lasciando le uova al loro destino. Questa strategia riproduttiva si basa sulla produzione di un numero elevato di uova per compensare l’alta mortalità naturale. La protezione delle uova è affidata esclusivamente all’ambiente circostante, in particolare alla vegetazione densa e ai detriti che offrono riparo dai predatori. Le uova si schiudono dopo circa 24-36 ore, a seconda della temperatura dell’acqua. Gli avannotti appena schiusi rimangono inizialmente attaccati al substrato o alla vegetazione grazie a speciali organi adesivi, nutrendosi del loro sacco vitellino per i primi 2-3 giorni. Successivamente iniziano a nuotare liberamente e a nutrirsi di microorganismi presenti nell’acqua.
Riproduzione in acquario
La riproduzione in acquario è ben documentata e relativamente semplice da ottenere con la giusta preparazione. Il condizionamento dei riproduttori dovrebbe iniziare con un’alimentazione intensiva e variata per 2-3 settimane, ricca di alimenti vivi o congelati come Daphnia, Artemia e larve di zanzara, per stimolare lo sviluppo delle gonadi. È consigliabile separare un gruppo di 2-3 maschi e 3-4 femmine in un acquario dedicato alla riproduzione. I parametri ambientali dovrebbero essere manipolati per simulare l’inizio della stagione delle piogge: abbassare gradualmente la conduttività (sotto i 100 µS/cm) attraverso l’uso di acqua osmotizzata, ridurre leggermente la temperatura di 1-2 °C per alcuni giorni e poi riportarla a 25-26 °C, e aumentare leggermente il livello dell’acqua con cambi parziali utilizzando acqua più morbida e leggermente più acida. L’alimentazione preparatoria dovrebbe essere intensificata nei giorni immediatamente precedenti al tentativo di riproduzione.
Vasca
L’acquario di riproduzione ideale dovrebbe avere un volume di 40-60 litri, con dimensioni di circa 60x30x35 cm. È preferibile un setup semplice che faciliti la raccolta delle uova e degli avannotti. La vasca dovrebbe essere dotata di un filtro a spugna con flusso regolabile impostato al minimo per evitare che uova e avannotti vengano aspirati. È essenziale un coperchio per mantenere un’elevata umidità nell’aria sopra la superficie dell’acqua e una temperatura stabile. L’illuminazione dovrebbe essere tenue, preferibilmente filtrata da piante galleggianti, con un fotoperiodo di 12 ore. La vasca può essere dotata di un riscaldatore affidabile per mantenere una temperatura costante di 25-26 °C. È consigliabile che l’acquario sia già ciclato e maturo, con parametri stabili e valori di ammoniaca e nitriti a zero.
Substrato
Per facilitare la raccolta delle uova, molti allevatori preferiscono utilizzare un fondo nudo o un sottile strato (1-2 cm) di sabbia fine scura. In alternativa, può essere utilizzata una rete a maglia fine posizionata a pochi centimetri dal fondo, che permette alle uova di cadere attraverso di essa proteggendole dalla predazione da parte dei genitori. Come substrato riproduttivo specifico, è consigliabile inserire ciuffi di muschio di Java (Vesicularia dubyana) o piante a foglia fine come Myriophyllum o Cabomba, che offrono superfici ideali per la deposizione delle uova. Alcune foglie di mandorlo indiano o di quercia possono essere aggiunte sul fondo per stimolare comportamenti naturali e rilasciare leggere quantità di tannini. Per prevenire la predazione delle uova, è possibile rimuovere i riproduttori subito dopo la deposizione o utilizzare separatori che permettano agli avannotti appena nati di rifugiarsi in zone inaccessibili agli adulti.
Parametri dell’acqua
Per indurre la riproduzione, i parametri dell’acqua devono essere accuratamente controllati. Il pH ideale è tra 5.8 e 6.5, significativamente più acido rispetto alle condizioni di mantenimento standard. La durezza totale dovrebbe essere molto bassa, preferibilmente tra 2 e 5 °dGH, e la durezza carbonatica tra 1 e 3 °dKH. La temperatura ottimale è di 25-26 °C, leggermente più alta rispetto al mantenimento normale. La conduttività elettrica dovrebbe essere mantenuta bassa, idealmente tra 80 e 120 µS/cm, ottenibile utilizzando prevalentemente acqua osmotizzata o deionizzata. I nitrati dovrebbero essere mantenuti sotto i 10 mg/l e ammoniaca e nitriti rigorosamente a zero. L’aggiunta di estratti naturali come foglie di mandorlo indiano o torba filtrata può essere benefica, non solo per abbassare il pH ma anche per il rilascio di acidi umici e fulvici che sembrano stimolare il comportamento riproduttivo. È fondamentale che questi parametri rimangano stabili durante tutto il processo riproduttivo, evitando fluttuazioni improvvise che potrebbero stressare i riproduttori o danneggiare uova e avannotti.
Ciclo di riproduzione
Preparazione dei pesci
La selezione dei riproduttori dovrebbe privilegiare esemplari adulti di almeno 1 anno di età, in ottima salute e con colorazione vivace. I maschi ideali presentano una striscia laterale nera ben definita e pinne intatte, mentre le femmine dovrebbero mostrare un addome rotondo ma non eccessivamente dilatato. È consigliabile selezionare individui provenienti dallo stesso gruppo per garantire compatibilità. L’alimentazione preparatoria è cruciale: per 2-3 settimane prima del tentativo di riproduzione, i futuri riproduttori dovrebbero ricevere 3-4 pasti giornalieri di alimenti vivi o congelati di alta qualità come Daphnia, Artemia e larve di zanzara, integrando occasionalmente con alimenti specifici per la riproduzione contenenti acidi grassi essenziali. La separazione dei sessi non è strettamente necessaria prima dell’introduzione nell’acquario di riproduzione, ma può aumentare la prontezza riproduttiva quando vengono riuniti. L’acclimatazione alle condizioni riproduttive dovrebbe avvenire gradualmente nell’arco di 24-48 ore, evitando shock parametrici.
Corteggiamento
Una volta introdotti nell’acquario di riproduzione, i maschi iniziano rapidamente a stabilire piccoli territori temporanei, spesso centrati attorno a ciuffi di piante o altre strutture. Il corteggiamento inizia tipicamente nelle prime ore del mattino, con i maschi che intensificano la loro colorazione e iniziano a nuotare con movimenti esagerati attorno alle femmine prescelte. I maschi eseguono una caratteristica “danza” che consiste in rapidi movimenti a zig-zag, vibrazioni del corpo e brevi inseguimenti. Se una femmina è ricettiva, risponde avvicinandosi al maschio e nuotando parallelamente a lui. Il maschio continua il display guidando la femmina verso zone con vegetazione fitta o detriti vegetali, eseguendo movimenti circolari attorno a lei. Questo comportamento può durare da alcuni minuti fino a diverse ore, intensificandosi gradualmente. La luce filtrata dalla vegetazione e i parametri dell’acqua leggermente acidi sembrano favorire questi comportamenti. La temperatura ottimale per il corteggiamento è generalmente tra 24 e 26°C.
Deposizione
La deposizione delle uova avviene generalmente all’alba o nelle prime ore del mattino, dopo un intenso corteggiamento. La femmina, seguita dal maschio, si posiziona tra la vegetazione sommersa o in prossimità di detriti vegetali e rilascia piccoli gruppi di uova, tipicamente 5-15 per volta. Il maschio nuota immediatamente sopra o accanto alla femmina, rilasciando lo sperma per fecondarle. Questo processo si ripete più volte nell’arco di 1-2 ore, con brevi intervalli di riposo, fino al rilascio di 100-300 uova in totale. Le uova sono piccole (circa 1 mm di diametro), leggermente adesive e tendono a disperdersi tra la vegetazione o a depositarsi sul substrato. La fecondazione è esterna e avviene immediatamente dopo la deposizione. Le uova preferiscono aderire a superfici come foglie di piante acquatiche, radici fini o detriti vegetali, che offrono un certo grado di protezione dai predatori.
Sviluppo embrionale
Lo sviluppo embrionale è relativamente rapido, favorito dalle temperature tropicali. Nelle prime 4-6 ore dopo la fecondazione, si può osservare la formazione del disco embrionale. Entro 12 ore, è visibile la differenziazione dell’embrione con l’abbozzo della colonna vertebrale. A 18-20 ore, sono distinguibili gli occhi e il battito cardiaco diventa visibile. La schiusa avviene generalmente tra le 24 e le 36 ore dopo la fecondazione, a seconda della temperatura dell’acqua. Le condizioni ambientali ottimali durante questo periodo includono acqua leggermente acida (pH 6.0-6.5), molto morbida e temperature stabili tra 25 e 26 °C. L’illuminazione dovrebbe essere tenue per evitare la proliferazione di funghi sulle uova. Segni di sviluppo normale includono uova trasparenti con embrione visibile, mentre uova bianche opache indicano mancata fecondazione o morte embrionale. Prevenire patologie.
Cura degli avannotti
Dopo la schiusa, gli avannotti rimangono inizialmente immobili, attaccati a superfici verticali o alla vegetazione grazie a speciali organi adesivi, nutrendosi del loro sacco vitellino per circa 48-72 ore. In questa fase sono estremamente vulnerabili e sensibili alle variazioni ambientali. L’illuminazione dovrebbe rimanere tenue e le correnti d’acqua minime. Quando iniziano a nuotare liberamente (generalmente dal terzo giorno), è il momento di iniziare la prima alimentazione. Il primo cibo ideale è costituito da infusori, rotiferi o cibo liquido commerciale specifico per avannotti. Questi alimenti dovrebbero essere somministrati in piccole quantità 4-5 volte al giorno. Dal quinto giorno, gli avannotti possono accettare naupli di Artemia appena schiusi o microworm. La frequenza alimentare ottimale è di 4-5 pasti giornalieri in piccole quantità, assicurandosi che l’acqua rimanga pulita.
Sviluppo dei giovani esemplari
I giovani esemplari attraversano diverse fasi di crescita ben definite. Nella prima settimana dopo il nuoto libero, raggiungono circa 5-6 mm e iniziano a mostrare una pigmentazione basilare. Tra la seconda e la terza settimana, crescono fino a 8-10 mm e iniziano a sviluppare la caratteristica linea longitudinale scura. A un mese di età, misurano circa 12-15 mm e la livrea inizia a rispecchiare quella degli adulti, pur rimanendo più traslucida. A 6-8 settimane, raggiungono i 2-2.5 cm e mostrano già la tipica forma del corpo affusolata, con la pinna anale ben sviluppata. La maturità sessuale viene raggiunta intorno ai 5-6 mesi di età, quando misurano circa 3-3.5 cm. L’alimentazione evolve gradualmente: dalle 2 settimane possono essere nutriti con naupli di Artemia più grandi e piccoli crostacei, dalle 4 settimane con alimenti secchi finemente tritati mescolati a cibo vivo, e dai 2 mesi possono accettare una dieta simile a quella degli adulti ma in particelle più piccole. I requisiti di spazio aumentano proporzionalmente alla crescita: da un acquario di allevamento di 20-30 litri nelle prime settimane, a 60-80 litri quando raggiungono i 2 cm di lunghezza. È importante mantenere i giovani in gruppi numerosi per favorire lo sviluppo di comportamenti sociali naturali.
Gestione dell’acquario di crescita
L’acquario di crescita dovrebbe essere configurato con un volume proporzionale al numero di avannotti, considerando inizialmente circa 1 litro per 10 avannotti, aumentando gradualmente lo spazio disponibile con la crescita. Un acquario di 40-60 litri è generalmente adeguato per far crescere 50-100 giovani fino a 1.5-2 cm. La filtrazione dovrebbe essere delicata, preferibilmente con filtri a spugna che prevengano l’aspirazione dei piccoli, con un flusso regolabile impostato al minimo nelle prime settimane. I parametri ambientali specifici includono una temperatura stabile tra 24 e 26 °C, un pH tra 6.0 e 6.8, e una durezza tra 3 e 10 °dGH, mantenendo una buona ossigenazione. Un regime alimentare intensivo è necessario, con 4-5 pasti quotidiani nelle prime settimane, riducendo gradualmente a 3-4 pasti dai 30 giorni in poi, utilizzando alimenti di dimensioni adeguate e alta qualità. Un protocollo di manutenzione dedicato prevede cambi d’acqua del 15-20% ogni 2-3 giorni nelle prime settimane, utilizzando acqua con parametri identici, sifonando delicatamente il fondo per rimuovere residui alimentari e detriti senza disturbare i giovani pesci.
Sviluppo comportamentale e socializzazione
Il pattern di crescita atteso è relativamente rapido nelle condizioni ottimali. Nelle prime 4 settimane, la crescita è particolarmente veloce, con un incremento di lunghezza di circa 2-3 mm a settimana. Successivamente, il tasso di crescita rallenta leggermente, stabilizzandosi intorno a 1-2 mm a settimana fino al raggiungimento della taglia adulta. Lo sviluppo della colorazione adulta segue un percorso graduale: inizialmente gli avannotti sono quasi trasparenti; intorno alla terza settimana appare la linea longitudinale scura; tra la quinta e l’ottava settimana i riflessi argentei diventano più evidenti. L’apparizione del dimorfismo sessuale si manifesta intorno ai 3-4 mesi di età, quando i maschi iniziano a sviluppare una forma corporea più snella e le femmine una regione ventrale più arrotondata. La nutrizione per una crescita ottimale include un’alimentazione variata con alimenti vivi, congelati e di alta qualità in scaglie finemente triturate, con particolare attenzione all’apporto proteico nelle prime fasi di sviluppo. L’evoluzione dei comportamenti sociali si manifesta con la formazione di piccoli gruppi e l’instaurarsi di una gerarchia.
Preparazione alla maturità sessuale
Gli indicatori di maturità imminente si osservano intorno ai 4-5 mesi di età e includono l’intensificazione della colorazione e lo sviluppo delle gonadi. L’ottimizzazione delle condizioni ambientali prevede il mantenimento di parametri stabili, con una temperatura di 24-26 °C e un pH di 6.0-6.8. La simulazione di trigger ambientali può includere piccoli cambi d’acqua con acqua più fresca e un’alimentazione intensiva con cibo vivo. La selezione per programmi di riproduzione dovrebbe privilegiare individui sani, con colorazione vivace e senza difetti fisici. Le considerazioni genetiche includono la scelta di esemplari non imparentati per evitare problemi di consanguineità.
Distribuzione
Sud America,
Località tipo: Affluente del Río Caura presso La Prision, bacino dell’Orinoco, Venezuela.
L’areale comprende principalmente i bacini dell’Orinoco e dell’alto Rio Negro in Venezuela, Colombia e Brasile settentrionale.