Distichodus notospilus

pHDurezza TotaleTemperaturaDimensioni
6.2 – 7.44° – 12° dGH23° – 28°C40 cm
Habitat naturale

La distribuzione geografica del Distichodus notospilus è strettamente legata al vasto sistema idrografico del bacino del fiume Congo, dove occupa una nicchia ecologica ben definita. Il suo areale si estende attraverso le regioni centrali della Repubblica Democratica del Congo, con popolazioni significative documentate nei principali affluenti del Congo, in particolare nei sistemi fluviali Kasai, Sangha e Ubangi. Popolazioni isolate sono state registrate anche in alcune regioni meridionali del Camerun e nelle zone settentrionali della Repubblica del Congo, dove la specie colonizza habitat simili a quelli del bacino principale.

All’interno di questi sistemi fluviali, il D. notospilus mostra una marcata preferenza per le zone di transizione ecologica, particolarmente dove il flusso principale del fiume incontra aree più riparate. Questi ambienti si caratterizzano per profondità variabili tra i 2 e i 5 metri, con una predilezione particolare per le zone dove la profondità si attesta intorno ai 3-4 metri. La specie predilige aree dove la corrente principale del fiume rallenta, creando zone di acqua più calma ma mai stagnante, con velocità di flusso che variano tra 0.2 e 0.8 metri al secondo.

Ambiente

L’habitat specifico di questa specie si caratterizza per una complessa struttura fisica e chimica delle acque. La temperatura dell’acqua segue un pattern stagionale ben definito, con valori che oscillano tra i 23°C durante la stagione secca e i 27°C nel periodo delle piogge. Le variazioni giornaliere di temperatura sono contenute, raramente superando 1-1.5°C, grazie all’effetto tampone della massa d’acqua e della copertura vegetale ripariale.

La chimica dell’acqua riflette la geologia caratteristica del bacino del Congo. Il pH si mantiene tipicamente in un range leggermente acido, variando tra 6.0 e 6.8, con fluttuazioni più marcate durante la stagione delle piogge quando può scendere fino a 5.8 nelle zone ricche di sostanza organica in decomposizione. La durezza totale dell’acqua oscilla tra 3 e 8 gradi dGH, con valori più bassi registrati durante la stagione delle piogge. La conducibilità elettrica varia significativamente con le stagioni, da 40-60 µS/cm durante le piogge fino a 100-150 µS/cm nella stagione secca.

Dimensioni

Il Distichodus lusosso si distingue come uno dei più grandi rappresentanti del suo genere, raggiungendo dimensioni ragguardevoli che testimoniano la sua evoluzione come predatore di medio-grande taglia nell’ecosistema fluviale del Congo. In natura, gli esemplari adulti maturi raggiungono comunemente lunghezze comprese tra i 60 e i 65 centimetri, con alcuni esemplari eccezionali documentati che superano i 70 centimetri di lunghezza totale. Il peso degli adulti può variare considerevolmente, attestandosi tipicamente tra i 4 e i 6 chilogrammi per gli esemplari pienamente sviluppati.

La crescita di questa specie segue un pattern ben definito, con un tasso di sviluppo particolarmente rapido durante i primi due anni di vita, durante i quali gli esemplari possono raggiungere i 25-30 centimetri. Successivamente, il ritmo di crescita rallenta gradualmente, con incrementi annuali che si riducono progressivamente fino al raggiungimento della maturità sessuale. In cattività, le dimensioni massime tendono ad essere leggermente inferiori, con esemplari adulti che raramente superano i 50-55 centimetri, principalmente a causa delle limitazioni spaziali e delle differenze nel regime alimentare rispetto all’habitat naturale.

Aspetto fisico

Corpo:

Il corpo del D. notospilus presenta una forma elegantemente fusiforme, moderatamente compressa lateralmente, con un profilo dorsale armoniosamente arcuato che raggiunge il suo punto più alto in corrispondenza dell’origine della pinna dorsale. Il rapporto tra lunghezza standard e altezza massima del corpo si attesta tipicamente intorno a 2.8-3.2:1, conferendo alla specie una silhouette caratteristica che combina robustezza ed eleganza.

La superficie corporea è rivestita da scaglie cicloidi finemente strutturate, disposte in un pattern regolare e sovrapposto. Le scaglie, che misurano tra i 2 e i 3.5 millimetri di diametro nella regione centrale del corpo degli adulti, presentano una microstruttura complessa con 8-10 circuli concentrici e 3-4 radii ben definiti. Si contano tipicamente 35-38 scaglie lungo la linea laterale, che corre rettilinea dalla regione opercolare fino alla base della pinna caudale, con 5-6 file di scaglie sopra e 4-5 file sotto di essa.
Colorazione: La livrea del D. notospilus rappresenta uno degli esempi più raffinati di pattern cromatico all’interno del genere. Il colore di base varia da un argenteo brillante a un dorato tenue, su cui si sovrappone un complesso sistema di marcature. La caratteristica più distintiva è la grande macchia nerastra sulla pinna dorsale, da cui deriva il nome specifico, che si estende tipicamente dal terzo al settimo raggio dorsale, creando un marcatore visivo importante per il riconoscimento intraspecifico.
I fianchi del pesce presentano una serie di 8-12 bande verticali di colore grigio-olivastro, la cui intensità può variare notevolmente in base allo stato emotivo dell’animale e alle condizioni ambientali. Queste bande non sono uniformi nella loro intensità ma mostrano una gradazione di colore, essendo più scure nella regione dorsale e sfumando gradualmente verso il ventre. La regione dorsale presenta una colorazione base bronzeo-olivastra con riflessi metallici verdastri che diventano particolarmente evidenti sotto una forte illuminazione.

La regione ventrale mostra una transizione graduale verso tonalità argentee più chiare, con un’area completamente bianco-argentea che si estende dalla gola fino alla regione anale. Questa zona presenta anche delicate iridescenze rosate, particolarmente evidenti durante il periodo riproduttivo. L’intero corpo è caratterizzato da una particolare lucentezza metallica prodotta da iridofori specializzati disposti in strati sovrapposti nelle scaglie, che creano effetti cangianti quando il pesce si muove nell’acqua.
Testa: La testa del D. notospilus presenta una morfologia finemente adattata alle sue abitudini alimentari. Il profilo cefalico è moderatamente appuntito, con una lunghezza che rappresenta circa il 22-25% della lunghezza standard. La bocca è in posizione subterminale, leggermente rivolta verso il basso, una caratteristica che riflette la sua specializzazione nel foraggiamento di superfici vegetali e substrato.

L’apparato boccale è altamente specializzato, con due file di denti bicuspidi in ciascuna mascella. La fila esterna comprende 12-14 denti per emimascella, mentre quella interna ne conta 10-12. Ogni dente presenta una caratteristica forma a forcella con due cuspidi ben sviluppate, la principale leggermente più lunga della secondaria. Le labbra sono moderatamente carnose e molto mobili, dotate di una ricca innervazione sensoriale che permette una precisa manipolazione del cibo.

Occhi: Gli occhi sono relativamente grandi, con un diametro che rappresenta circa il 25-28% della lunghezza della testa, e sono posizionati lateralmente nella metà superiore del capo. L’iride presenta una colorazione dorata intensa con sottili raggi ramati che si irradiano dalla pupilla, creando un pattern caratteristico. La pupilla è circolare e di un nero intenso, circondata da un sottile anello dorato che la separa dall’iride. Una caratteristica distintiva è la presenza di una piccola macchia dorata sopra l’iride, che potrebbe avere una funzione nella comunicazione intraspecifica.
Pinne: La pinna dorsale del D. notospilus rappresenta uno degli elementi più caratteristici della sua anatomia. Posizionata leggermente anteriormente rispetto al punto mediano del corpo, si compone di 18-20 raggi in totale, di cui i primi 3 sono raggi semplici non ramificati, seguiti da 15-17 raggi ramificati. La base della pinna occupa circa il 16-18% della lunghezza standard del pesce. La caratteristica macchia nerastra sulla pinna dorsale presenta variazioni individuali nella sua estensione e intensità, ma tipicamente copre un’area ben definita tra il terzo e il settimo raggio, sfumando gradualmente verso i margini. La membrana interradiale è finemente vascolarizzata e presenta una delicata trasparenza che contrasta con l’intensità della macchia.

La pinna caudale è profondamente forcuta, con lobi simmetrici che terminano in punte affusolate. La sua struttura comprende 19 raggi principali, di cui 17 sono ramificati, supportati da 10-12 raggi procurrenti sia dorsalmente che ventralmente. L’angolo della forcatura si attesta tipicamente tra i 45 e i 50 gradi, una configurazione ottimale per la manovrabilità e gli scatti rapidi. La colorazione della caudale riprende il tono generale del corpo, con una leggera intensificazione del colore verso i margini e sottili striature scure che seguono i raggi.

Le pinne pettorali, inserite in posizione bassa sui fianchi, presentano una forma falciforme caratteristica. Sono composte da 12-14 raggi, con il primo raggio semplice seguito da 11-13 raggi ramificati. La lunghezza delle pettorali rappresenta circa il 16-18% della lunghezza standard, con il terzo e quarto raggio che sono i più lunghi. La muscolatura alla base delle pinne pettorali è particolarmente sviluppata, permettendo una notevole precisione nei movimenti e nella stabilizzazione durante il nuoto stazionario.

Le pinne ventrali, o pelviche, sono posizionate approssimativamente a metà strada tra le pettorali e l’origine della pinna anale. La loro struttura comprende 9-10 raggi in totale, con il primo raggio semplice seguito da 8-9 raggi ramificati. La lunghezza delle ventrali è leggermente inferiore a quella delle pettorali, rappresentando circa il 14-16% della lunghezza standard. Queste pinne svolgono un ruolo cruciale nel mantenimento dell’equilibrio durante le manovre precise e nel controllo della profondità durante il foraggiamento.

La pinna anale è posizionata posteriormente rispetto alla dorsale e presenta una base relativamente breve, occupando circa il 10-12% della lunghezza standard. È composta da 11-13 raggi in totale, di cui i primi 3 sono raggi semplici non ramificati. La forma della pinna è approssimativamente triangolare quando completamente dispiegata, con i raggi anteriori più lunghi che creano un margine leggermente concavo. La colorazione della pinna anale è generalmente più chiara rispetto alle altre pinne, con una leggera pigmentazione lungo i raggi che diventa più intensa verso i margini.

Dimorfismo sessuale

Il dimorfismo sessuale nel D. notospilus, sebbene non estremamente pronunciato, si manifesta attraverso diverse caratteristiche morfologiche e comportamentali che diventano particolarmente evidenti con il raggiungimento della maturità sessuale, tipicamente tra i 12 e i 15 mesi di età.

Maschi – Caratteristiche Morfologiche:

I maschi maturi presentano un corpo leggermente più slanciato rispetto alle femmine, con un rapporto lunghezza/altezza che si attesta intorno a 3.0-3.2:1. La muscolatura dorsale è più pronunciata, particolarmente nella regione anteriore al dorso. Le pinne impari, specialmente la dorsale e la caudale, tendono ad essere più sviluppate e appuntite rispetto alle femmine. La macchia caratteristica sulla pinna dorsale nei maschi tende ad essere più intensa e dai margini più definiti, soprattutto durante il periodo riproduttivo.

Colorazione:

La colorazione generale dei maschi è più intensa, con bande verticali più marcate e un maggiore sviluppo di iridescenze metalliche sui fianchi. Durante il periodo riproduttivo, i maschi sviluppano una colorazione più vivace, con un’intensificazione particolare dei riflessi dorati e una maggiore definizione del pattern a bande.

Femmine – Caratteristiche Morfologiche:

Le femmine si distinguono per un corpo più alto e robusto, con un rapporto lunghezza/altezza di circa 2.8-3.0:1. Il profilo ventrale è notevolmente più convesso, particolarmente nella regione addominale, caratteristica che diventa più evidente durante il periodo riproduttivo. Le pinne tendono ad essere più arrotondate e proporzionalmente più corte rispetto ai maschi.

Colorazione:

La colorazione delle femmine è generalmente più tenue, con bande verticali meno contrastate e riflessi metallici più delicati. La macchia sulla pinna dorsale nelle femmine tende ad essere leggermente più sfumata e meno definita rispetto ai maschi. Durante il periodo riproduttivo, le femmine mostrano un leggero ingrossamento della regione addominale e una colorazione più argentea complessiva.

Durante il periodo riproduttivo:
Durante il periodo riproduttivo, le differenze tra i sessi diventano più pronunciate. I maschi intensificano notevolmente la loro colorazione, con le bande verticali che diventano quasi nerastre e i riflessi metallici che raggiungono la massima brillantezza. Le femmine, invece, mostrano un notevole aumento del volume addominale dovuto allo sviluppo delle gonadi, accompagnato da una leggera colorazione rosata nella regione ventrale.