
Corynopoma riisei
Swordtail Characin
pH | Durezza Totale | Temperatura | Dimensioni |
---|---|---|---|
6.0 – 7.8 | 4° – 15° dGH | 22° – 28°C | 4.8 cm |

Habitat naturale
Originario dei fiumi costieri del Venezuela settentrionale, della Colombia orientale (area di Villavicencio) e dell’isola di Trinidad. Questa specie abita esclusivamente ambienti d’acqua dolce, principalmente in fiumi e torrenti costieri con corrente da moderata a lenta. A Trinidad è stata raccolta in diversi habitat, dai corsi d’acqua lenti e carichi di limo fino ad ambienti con acque chiare e correnti. Predilige zone con abbondante vegetazione rivierasca e acquatica, che fornisce riparo e superfici per la ricerca di cibo. Si trova comunemente in acque relativamente poco profonde, spesso associate a radici sommerse, vegetazione marginale e detriti organici. Non sono state documentate introduzioni significative al di fuori del suo areale nativo.
Ambiente
In natura, questa specie vive in acque con temperature comprese tra 22 e 28°C, con variazioni stagionali più contenute rispetto ad altre aree del Sud America grazie alla posizione geografica relativamente settentrionale del suo areale. L’ambiente è caratterizzato da acque leggermente acide a neutre, con pH che varia generalmente tra 6.0 e 7.0, influenzato dalla decomposizione di materiale vegetale che rilascia tannini e altri composti organici. La durezza dell’acqua è variabile, ma generalmente moderata. Il substrato è prevalentemente sabbioso o fangoso, spesso con accumuli di detriti vegetali in decomposizione che creano microhabitat ricchi di organismi. La vegetazione acquatica è abbondante, con predominanza di piante marginali e galleggianti che filtrano la luce creando zone d’ombra. Il clima della regione è caratterizzato da stagioni umide e secche ben definite, che influenzano il livello e la portata dei corsi d’acqua, creando condizioni diverse durante l’anno.
Dimensioni
Raggiunge una lunghezza standard massima di circa 6,5 cm, sebbene in acquario raramente superi i 5-6 cm. I maschi sono generalmente più grandi delle femmine e presentano appendici ed estensioni delle pinne che ne aumentano visivamente le dimensioni. La crescita è relativamente rapida nei primi mesi di vita, rallentando progressivamente con l’avvicinarsi alla maturità sessuale, che viene raggiunta intorno ai 4-5 mesi di età. Non sono state documentate differenze dimensionali significative tra popolazioni provenienti da diverse aree geografiche, mantenendo una certa uniformità morfologica in tutto l’areale di distribuzione.
Aspetto fisico
Corpo:
Il corpo è allungato e compresso lateralmente, con un profilo dorsale leggermente arcuato e quello ventrale quasi rettilineo. La forma è idrodinamica, particolarmente nei maschi, adatta a una nuotata agile e rapida. Le squame sono piccole, cicloidi e ben aderenti, disposte in file regolari che ricoprono uniformemente il corpo, con riflessi argentei particolarmente evidenti sui fianchi. La linea laterale è incompleta, estendendosi solo per una porzione anteriore del corpo. La muscolatura è ben sviluppata, particolarmente nella regione caudale, conferendo a questo pesce un’eccellente capacità natatoria e manovrabilità, caratteristiche importanti per la vita in ambienti fluviali con corrente variabile.
Colorazione:
La colorazione di base è argentea traslucida, con riflessi metallici che variano dal blu-verdastro al rosato a seconda dell’angolo di incidenza della luce. I maschi presentano una colorazione più intensa e brillante, particolarmente durante il periodo riproduttivo. La regione dorsale è leggermente più scura, tendente al grigio-olivastro. Le pinne sono generalmente trasparenti con leggere sfumature giallastre, particolarmente evidenti nella pinna caudale. Una caratteristica distintiva dei maschi è la presenza di un’appendice opercolare nera a forma di bandiera, normalmente tenuta ripiegata contro il corpo ma che viene estesa durante il corteggiamento. Non sono state documentate variazioni geografiche significative nella colorazione di base, ma l’intensità dei colori può variare notevolmente in base alle condizioni ambientali e allo stato di salute.
Testa:
La testa è relativamente piccola e appuntita, con un profilo superiore leggermente convesso. La bocca è terminale e obliqua, orientata verso l’alto, adatta a un’alimentazione nella colonna d’acqua media e superiore. Le mascelle sono dotate di piccoli denti conici disposti in più file. Gli occhi sono grandi in proporzione alla testa, posizionati lateralmente e leggermente verso l’alto. Le narici sono ben sviluppate e posizionate anteriormente agli occhi. La caratteristica più distintiva della testa, presente solo nei maschi maturi, è l’estensione opercolare allungata che termina con una struttura a forma di bandiera o paletta, contenente una macchia scura a forma di fagiolo. Questa struttura, normalmente tenuta ripiegata contro il corpo, viene utilizzata durante il corteggiamento.
Occhi:
Gli occhi sono relativamente grandi e prominenti, posizionati lateralmente nella regione anteriore della testa. L’iride presenta una colorazione dorata o argentea, spesso con riflessi rossastri nella porzione superiore. La pupilla è nera e ben definita, circolare. La posizione e dimensione degli occhi conferiscono a questa specie un ampio campo visivo, essenziale per individuare potenziali predatori e localizzare il cibo nella colonna d’acqua. La visione è particolarmente adatta alla percezione di movimenti rapidi, caratteristica che supporta sia il comportamento predatorio verso piccoli invertebrati acquatici sia il complesso rituale di corteggiamento, dove la percezione visiva gioca un ruolo fondamentale.
Pinne:
La pinna dorsale è posizionata nella regione posteriore del corpo, relativamente corta ma alta, con raggi morbidi che si assottigliano distalmente. La pinna anale è lunga e sviluppata, particolarmente nei maschi dove presenta estensioni filamentose e uncini utilizzati durante la riproduzione. La pinna caudale è ampiamente forcuta, con lobi simmetrici che nei maschi maturi possono sviluppare estensioni filamentose, creando una sorta di “spada” che dà il nome comune alla specie. Le pinne pettorali sono ben sviluppate, posizionate basso sui fianchi subito dietro gli opercoli. Le pinne ventrali sono relativamente piccole e posizionate anteriormente rispetto alla verticale dell’inizio della dorsale. Tutte le pinne presentano una colorazione di base traslucida, spesso con sfumature giallastre o bluastre, particolarmente evidenti nei maschi adulti.
Dimorfismo sessuale
Maschi – Caratteristiche Morfologiche:
I maschi presentano un dimorfismo sessuale estremamente marcato, con diverse caratteristiche distintive che li rendono facilmente riconoscibili. La più evidente è l’estensione opercolare a forma di bandiera o paletta, un’appendice trasparente che si estende dall’opercolo e termina con una struttura appiattita contenente una macchia scura a forma di fagiolo. Questa struttura, normalmente tenuta ripiegata contro il corpo, viene estesa e agitata davanti alla femmina durante il corteggiamento. I maschi sviluppano inoltre estensioni filamentose delle pinne, particolarmente evidenti nella pinna caudale, che forma una sorta di “spada”, e nella pinna anale, che presenta anche uncini utilizzati durante l’accoppiamento. Possiedono inoltre ghiandole specializzate sul peduncolo caudale e alla base della pinna caudale, parzialmente coperte da squame ma visibili nei pesci maturi, che rilasciano feromoni per stimolare il comportamento riproduttivo nelle femmine.
Femmine – Caratteristiche Morfologiche:
Le femmine hanno un corpo più robusto e arrotondato, con un profilo ventrale più convesso, particolarmente evidente nella regione addominale. Mancano completamente delle estensioni opercolari caratteristiche dei maschi, così come delle estensioni filamentose delle pinne. La colorazione è generalmente meno intensa, con riflessi argentei più uniformi e meno iridescenti. Le pinne sono più corte e arrotondate, con la pinna anale di forma triangolare semplice. In generale, le femmine hanno un aspetto meno appariscente ma sono spesso più grandi e robuste dei maschi, e tendono ad essere più aggressive e dominanti nelle interazioni sociali. La regione addominale appare più voluminosa, soprattutto in prossimità del periodo riproduttivo quando le uova in sviluppo aumentano notevolmente il volume della cavità addominale.
Durante il periodo riproduttivo:
Durante il periodo riproduttivo, le differenze tra i sessi diventano ancora più marcate. I maschi intensificano notevolmente la loro colorazione, con riflessi metallici più brillanti e estensioni delle pinne più evidenti. Il comportamento cambia drasticamente, con i maschi che iniziano a esibire complessi rituali di corteggiamento, durante i quali estendono l’appendice opercolare e la agitano davanti alla femmina, alternando questa esibizione con movimenti a zig-zag. Le ghiandole del peduncolo caudale diventano più attive, rilasciando feromoni che stimolano il comportamento riproduttivo nelle femmine. Le femmine sviluppano un addome visibilmente più prominente e arrotondato a causa dello sviluppo delle uova, e il loro comportamento diventa più ricettivo, con una riduzione dell’aggressività verso i maschi che corteggiano. Il corteggiamento può estendersi per diversi giorni prima che avvenga l’effettiva riproduzione.
Comportamento
Comportamento in natura:
Questa specie è marcatamente gregaria e forma gruppi numerosi in natura, generalmente composti da 10-20 individui con una predominanza di femmine. All’interno del gruppo si stabilisce una gerarchia sociale ben definita, con femmine dominanti che controllano l’accesso al cibo e ai territori preferiti. Contrariamente a molti altri caracidi, in questa specie sono le femmine a mostrare maggiore aggressività e dominanza sociale, mentre i maschi tendono ad essere più pacifici tra loro. Il comportamento di banco è ben sviluppato, con movimenti coordinati durante la ricerca di cibo e in risposta a potenziali minacce. Durante il periodo riproduttivo, la struttura sociale si modifica, con maschi dominanti che stabiliscono piccoli territori temporanei dove esibiscono i loro rituali di corteggiamento. La comunicazione all’interno del gruppo avviene principalmente attraverso segnali visivi e chimici, con i feromoni che giocano un ruolo particolarmente importante durante la riproduzione.
Comportamento in acquario:
In acquario, mantiene la sua natura gregaria e attiva, occupando principalmente gli strati medi e superiori della colonna d’acqua. È una specie diurna, con picchi di attività nelle ore mattutine e serali. Il comportamento di banco è particolarmente evidente durante l’alimentazione e in risposta a stimoli esterni, con il gruppo che si muove in modo coordinato. Le femmine stabiliscono una gerarchia che può portare a comportamenti aggressivi verso conspecifici più deboli, particolarmente se il gruppo è troppo piccolo o lo spazio è limitato. I maschi esibiscono frequentemente comportamenti di corteggiamento, estendendo le loro appendici opercolari e nuotando con movimenti caratteristici davanti alle femmine, anche al di fuori del periodo riproduttivo vero e proprio. È una specie relativamente timida che apprezza la presenza di nascondigli e vegetazione densa, ma che si adatta bene alla vita in acquario, diventando più confidente con il tempo. Può occasionalmente mostrare comportamenti di salto, quindi è consigliabile mantenere l’acquario ben coperto.
Allevamento
La vasca ideale:
È consigliabile predisporre un acquario di almeno 60-80 litri per un gruppo di 8-10 esemplari, considerando la natura attiva e il comportamento di banco della specie. L’ambiente ideale prevede un’ampia area centrale libera per il nuoto, circondata da zone densamente piantate che forniscono rifugio e rompono la linea visiva, riducendo potenziali comportamenti aggressivi tra le femmine dominanti. Il substrato dovrebbe essere scuro, preferibilmente sabbioso o di ghiaietto fine, che fa risaltare la colorazione argentea dei pesci. La decorazione dovrebbe includere radici, legni e piante, con particolare attenzione alla creazione di zone d’ombra tramite piante galleggianti, che riproducono le condizioni naturali dell’habitat e fanno sentire questi pesci più sicuri. L’illuminazione dovrebbe essere moderata, evitando luci troppo intense che potrebbero stressare gli esemplari. I parametri ambientali ottimali prevedono un pH tra 6.0 e 7.0, una durezza tra 4 e 10 dGH e temperature tra 24 e 26°C. Una leggera corrente generata dal filtro è apprezzata, simulando le condizioni naturali dei corsi d’acqua.
Compatibilità con altre specie:
È una specie generalmente pacifica verso altre specie, che interagisce armoniosamente con la maggior parte dei pesci di comunità che condividono requisiti ambientali simili. Le interazioni intraspecifiche possono includere comportamenti gerarchici e occasionali inseguimenti, particolarmente tra le femmine, ma raramente sfociano in aggressioni dannose se mantenuti in gruppi adeguati di almeno 8-10 individui. È compatibile con molte specie di characidi di taglia media come Hyphessobrycon eques, Hemigrammus erythrozonus, o Paracheirodon innesi, così come con pesci di fondo pacifici come Corydoras spp. e piccoli Loricariidi. Può convivere bene anche con ciclidi nani pacifici come Apistogramma spp. o Mikrogeophagus ramirezi. È sconsigliata l’associazione con pesci molto aggressivi o territoriali, con predatori abbastanza grandi da considerarli prede, o con specie molto timide che potrebbero essere stressate dal loro movimento costante. Data la tendenza a nuotare negli strati superiori dell’acquario, si integra bene in comunità stratificate dove diverse specie occupano differenti livelli della colonna d’acqua.
Dimensioni della vasca
È consigliabile una vasca di almeno 60-80 litri per un gruppo di 8-10 esemplari, che rappresenta il numero minimo raccomandato per questa specie gregaria. Per gruppi più numerosi, che favoriscono un comportamento più naturale e riducono lo stress sociale, è opportuno prevedere un incremento di circa 6-8 litri per ogni esemplare aggiuntivo. Le dimensioni di base consigliate sono di 60x30x40 cm, privilegiando lo sviluppo orizzontale che offre maggiore spazio per il nuoto attivo e i comportamenti di banco caratteristici della specie. La densità di popolazione ottimale si attesta intorno a un esemplare ogni 8 litri, evitando sovraffollamenti che potrebbero esacerbare comportamenti aggressivi, particolarmente tra le femmine. Un acquario più ampio favorisce la formazione di territori naturali e riduce lo stress sociale, permettendo agli individui subordinati di trovare rifugio lontano dai dominanti.
Fondo della vasca
Il substrato ideale è costituito da sabbia fine o ghiaietto scuro, con granulometria compresa tra 1 e 3 mm. La colorazione scura, preferibilmente nera o marrone scuro, contribuisce a far risaltare la vivace colorazione argentea della specie e riproduce le condizioni dei fondali naturali dei corsi d’acqua del suo areale. Lo spessore consigliato è di 3-4 cm, sufficiente per l’ancoraggio delle piante senza creare zone anaerobiche eccessive. Un substrato nutriente alla base, coperto da sabbia inerte, favorisce la crescita rigogliosa della vegetazione senza alterare significativamente i parametri dell’acqua. L’aggiunta di foglie di mandorlo indiano o di quercia, sostituite periodicamente, favorisce il rilascio di tannini benefici che riproducono le condizioni chimiche dell’habitat naturale e può contribuire a ridurre lo stress grazie all’effetto leggermente calmante dei composti rilasciati. La presenza di detriti vegetali in decomposizione controllata crea inoltre microhabitat per piccoli organismi che possono integrare l’alimentazione naturale.
Filtrazione dell’Acqua
È consigliabile una filtrazione moderata ma efficiente, con una portata pari a 3-4 volte il volume della vasca all’ora. I filtri a canister o esterni sono particolarmente indicati, garantendo un’efficace filtrazione meccanica, biologica e chimica senza occupare spazio all’interno dell’acquario. Come materiali filtranti, si consigliano spugne a porosità differenziata per la filtrazione meccanica, materiali ceramici porosi o bioballs per quella biologica e, occasionalmente, carbone attivo per quella chimica. La corrente generata dovrebbe essere moderata, evitando flussi troppo intensi che potrebbero stressare i pesci ma mantenendo una certa movimentazione dell’acqua, particolarmente in superficie per favorire gli scambi gassosi. È opportuno direzionare l’uscita del filtro verso le pareti o attraverso diffusori per ridurre l’intensità del flusso diretto. Una buona ossigenazione è importante per questa specie attiva, quindi è consigliabile mantenere il livello dell’acqua leggermente al di sotto dell’uscita del filtro per creare un leggero movimento superficiale.
Illuminazione
L’illuminazione ideale dovrebbe essere di intensità moderata, circa 0.3-0.5 W/l per illuminazione a LED o 20-30 lumen/litro. La temperatura di colore consigliata è compresa tra 5500K e 6500K, che riproduce la luce naturale filtrata attraverso la vegetazione dell’habitat originario. Il fotoperiodo ottimale è di 10-12 ore giornaliere, preferibilmente con sistemi di intensità regolabile che simulino gradualmente l’alba e il tramonto, riducendo lo stress e favorendo comportamenti più naturali. La luce naturale indiretta può essere benefica, ma è importante evitare l’esposizione diretta ai raggi solari che potrebbe causare sbalzi termici e proliferazione algale. L’utilizzo di piante galleggianti come Limnobium laevigatum, Salvinia natans o Pistia stratiotes è particolarmente consigliato per creare zone di penombra che favoriscono il comportamento naturale di questi pesci, riducendo lo stress e intensificando la colorazione. Un’illuminazione troppo intensa può inibire l’attività della specie e sbiadire la colorazione argentea caratteristica.
Layout
Radici e legni
Le radici di torbiera (Moorwood) o il legno di mangrovia rappresentano le scelte più appropriate per un acquario ospitante questa specie. Questi materiali non solo forniscono un aspetto naturale, ma rilasciano gradualmente tannini che abbassano leggermente il pH e conferiscono all’acqua una leggera colorazione ambrata, riproducendo le condizioni dell’habitat naturale. La disposizione ottimale prevede l’utilizzo di pezzi di dimensioni variabili, posizionati in modo da creare rifugi e delimitare territori, preferibilmente lungo i lati e il fondale posteriore, lasciando un’ampia area centrale libera per il nuoto. Strutture verticali che si estendono verso la superficie creano percorsi di nuoto tridimensionali apprezzati dalla specie. Prima dell’introduzione in acquario, è consigliabile immergere il legno in acqua per alcune settimane, cambiandola regolarmente, per ridurre il rilascio iniziale eccessivo di tannini e favorire la saturazione del materiale, prevenendo problemi di galleggiamento.
Rocce e pietre
Le rocce più indicate sono quelle inerti che non alterano la chimica dell’acqua, come l’ardesia, il basalto o le rocce vulcaniche porose. È opportuno evitare rocce calcaree come il tufo o il calcare che potrebbero innalzare durezza e pH oltre i valori ottimali per la specie. La disposizione dovrebbe prevedere piccoli gruppi di pietre che creino anfratti e passaggi, posizionati preferibilmente agli angoli o lungo i bordi della vasca. Queste strutture offrono rifugi alternativi e contribuiscono a delimitare territori, riducendo potenziali tensioni tra gli esemplari, particolarmente tra le femmine dominanti. Formazioni rocciose che creano cavità e passaggi multipli sono particolarmente apprezzate, offrendo luoghi di esplorazione e riparo. È fondamentale assicurarsi della stabilità delle strutture create, evitando impilamenti precari che potrebbero crollare danneggiando pesci o attrezzature.
Vegetazione
Per un biotopo adatto a questa specie, si consigliano diverse piante che riproducano l’ambiente naturale dei fiumi del Venezuela e Trinidad. Per il primo piano sono indicate Echinodorus tenellus, Sagittaria subulata e Lilaeopsis brasiliensis, che creano un tappeto erboso basso ideale per il contrasto cromatico con la livrea argentea dei pesci. Nella zona centrale trovano posto Cryptocoryne wendtii, Anubias barteri var. nana e Microsorum pteropus, che forniscono nascondigli a media altezza e superfici di esplorazione. Per lo sfondo sono perfette Vallisneria spiralis, Hygrophila polysperma e Echinodorus bleheri, che creano barriere vegetali dense ma permettono il passaggio dei pesci. Tra le piante galleggianti, Limnobium laevigatum, Salvinia natans e Pistia stratiotes offrono zone d’ombra particolarmente apprezzate dalla specie e contribuiscono a filtrare la luce. La densità di piantagione consigliata è medio-alta, con circa il 60-70% della superficie coperta, concentrando la vegetazione più densa lungo i bordi e lasciando aree centrali più libere per il nuoto. Questa configurazione non solo riproduce l’habitat naturale ma contribuisce al mantenimento dell’equilibrio biologico, migliorando la qualità dell’acqua e riducendo lo stress nei pesci.
Detriti e foglie
L’introduzione di foglie di mandorlo indiano (Terminalia catappa) o di quercia rappresenta un elemento importante per riprodurre le condizioni naturali dell’habitat. Questi materiali organici rilasciano gradualmente tannini che abbassano leggermente il pH e conferiscono all’acqua una leggera colorazione ambrata, tipica delle acque dei fiumi costieri del Venezuela e Trinidad. Le foglie forniscono inoltre superfici di esplorazione e microhabitat per piccoli organismi che possono integrare l’alimentazione naturale. Il rilascio di composti polifenolici ha anche un effetto antimicrobico naturale e può contribuire a ridurre lo stress grazie alle proprietà leggermente sedative di alcuni composti rilasciati. È consigliabile introdurre 1-2 foglie ogni 20 litri, sostituendole ogni 3-4 settimane quando iniziano a decomporsi eccessivamente. La rimozione dovrebbe essere graduale, evitando di eliminare contemporaneamente tutto il materiale organico per non alterare bruscamente l’equilibrio chimico dell’acquario e mantenere costante il rilascio di sostanze benefiche.
Strutture artificiali
In un acquario biotopo per questa specie, l’utilizzo di elementi artificiali dovrebbe essere limitato e ben integrato con l’allestimento naturale. Se necessarie, sono accettabili strutture in ceramica non smaltata, resine atossiche specifiche per acquari o materiali sintetici privi di vernici e sostanze rilasciabili. Questi elementi dovrebbero riprodurre forme naturali come tronchi o rocce e essere posizionati in modo da non risultare visivamente dominanti. Tubi e cavità artificiali possono fornire rifugi apprezzati, particolarmente utili nelle fasi iniziali di allestimento quando la vegetazione non è ancora sviluppata. L’integrazione estetica può essere migliorata circondando parzialmente le strutture con piante vive o ancorandovi muschi come Vesicularia dubyana o Taxiphyllum barbieri. È assolutamente da evitare l’utilizzo di plastica colorata, oggetti metallici, ceramiche smaltate o qualsiasi materiale potenzialmente rilasciante sostanze tossiche. Anche decorazioni con bordi taglienti o superfici abrasive sono inappropriate, potendo causare lesioni durante i rapidi movimenti caratteristici di questa specie attiva.
Manutenzione dell’acquario
Cambio dell’acqua
È consigliabile effettuare cambi d’acqua settimanali del 20-25% del volume totale. L’acqua nuova dovrebbe essere preventivamente trattata con condizionatori che neutralizzino cloro e clorammine, e portata a temperatura adeguata prima dell’introduzione. È opportuno utilizzare un termometro per verificare che la differenza di temperatura non superi 1-2°C rispetto all’acqua della vasca, evitando shock termici che potrebbero stressare questi pesci relativamente sensibili a rapide variazioni ambientali. La sifonatura del substrato dovrebbe essere parziale, concentrandosi sulle aree più accumulate di detriti ma preservando il biofilm benefico. Durante questa operazione è consigliabile evitare di disturbare eccessivamente la vegetazione e le zone con fogliame in decomposizione controllata. Per mantenere una leggera colorazione ambrata dell’acqua, benefica per il benessere e la colorazione della specie, è possibile utilizzare acqua filtrata attraverso torba o estratti di legno di torbiera durante i cambi parziali.
Controllo dei parametri
I valori ottimali prevedono un pH compreso tra 6.0 e 7.0, una durezza totale tra 4 e 10 dGH, una durezza carbonatica tra 2 e 5 dKH e una temperatura tra 24 e 26°C. I livelli di ammoniaca e nitriti devono essere mantenuti a 0 mg/l, mentre i nitrati non dovrebbero superare i 20 mg/l. Si consiglia il monitoraggio settimanale di pH, temperatura e nitrati, mentre ammoniaca e nitriti possono essere controllati con frequenza quindicinale in acquari maturi e stabili. Per misurazioni accurate sono raccomandati test a reagenti liquidi rispetto alle strisce reattive, più economiche ma meno precise. In caso di valori anomali, è fondamentale intervenire gradualmente: per correggere il pH si possono utilizzare torba, foglie di mandorlo o estratti di legno di torbiera per abbassarlo, mentre per aumentarlo si può ricorrere a piccole aggiunte di bicarbonato. L’eccesso di nitrati richiede cambi d’acqua più frequenti e una revisione del regime alimentare. La stabilità dei parametri è particolarmente importante per questa specie, quindi è preferibile mantenere valori costanti piuttosto che cercare di raggiungere valori “ideali” attraverso manipolazioni chimiche eccessive.
Pulizia del substrato
La pulizia del substrato dovrebbe seguire un approccio conservativo, intervenendo principalmente sulle aree con evidenti accumuli di detriti. La frequenza ottimale è settimanale, in concomitanza con i cambi d’acqua, utilizzando un sifone di diametro medio per evitare di aspirare accidentalmente il substrato fine. È consigliabile suddividere la superficie in settori e alternare le aree pulite ogni settimana, preservando sempre alcune zone con biofilm benefico. Nelle aree densamente piantate è preferibile limitarsi a un leggero sfioramento superficiale, evitando di disturbare gli apparati radicali. Il materiale organico in decomposizione, come foglie di mandorlo o quercia, dovrebbe essere rimosso solo quando eccessivamente degradato, generalmente quando diventa friabile al tatto. Questa gestione controllata dei detriti organici favorisce lo sviluppo di microorganismi che costituiscono un’integrazione alimentare naturale e contribuisce al mantenimento di parametri chimici stabili, particolarmente apprezzati da questa specie.
Ossigenazione dell’acqua
Questa specie richiede un’acqua ben ossigenata, con livelli di saturazione idealmente compresi tra l’80% e il 90%. L’ossigenazione può essere garantita principalmente attraverso un adeguato movimento superficiale generato dal filtro, posizionando l’uscita in modo da increspare moderatamente la superficie senza creare correnti eccessive. Per vasche densamente popolate o in periodi caldi, quando la solubilità dell’ossigeno diminuisce, è consigliabile integrare con diffusori a pietra porosa collegati a una pompa d’aria, attivi soprattutto nelle ore notturne quando le piante consumano ossigeno. È importante considerare che temperature elevate riducono la capacità dell’acqua di trattenere ossigeno, quindi nei mesi estivi potrebbe essere necessario aumentare l’aerazione o ridurre leggermente la temperatura dell’acquario. Segni di carenza di ossigeno includono pesci che boccheggiamo in superficie, respirazione accelerata o letargia diffusa, situazioni che richiedono un intervento immediato potenziando l’aerazione.
Manutenzione generale
La gestione della vegetazione richiede potature regolari ogni 2-3 settimane per le specie a crescita rapida come Hygrophila e Limnobium, controllando la diffusione delle piante galleggianti per mantenere aree di superficie libera che favoriscano gli scambi gassosi. I sistemi di filtrazione necessitano di pulizie parziali mensili, risciacquando alternativamente metà del materiale filtrante in acqua prelevata dall’acquario per preservare le colonie batteriche benefiche. Le apparecchiature tecniche come termostati e pompe dovrebbero essere verificate trimestralmente, controllando il corretto funzionamento e rimuovendo eventuali depositi calcarei. Interventi straordinari includono la pulizia semestrale dei vetri interni con raschietti magnetici e la rimozione di eventuali alghe filamentose. Il monitoraggio della salute generale del gruppo prevede osservazioni quotidiane del comportamento alimentare e natatorio, prestando attenzione a segni di malattie come pinne serrate, respirazione accelerata o perdita di colorazione. È importante mantenere sempre il coperchio dell’acquario ben chiuso, data la tendenza di questa specie a saltare, particolarmente in risposta a cambiamenti improvvisi di illuminazione o disturbi esterni.
Sinonimi
Corynopoma veedonii | Gill, 1858 |
Nematopoma searlesii | Gill, 1858 |
Stevardia albipinnis | Gill, 1858 |
Stevardia aliata | Eigenmann, 1914 |
Stevardia riisei | (Gill, 1858) |
Abitudini alimentari
Dieta in natura
È una specie onnivora con tendenze insettivore. In natura, la sua alimentazione si basa principalmente su piccoli invertebrati acquatici e terrestri, come larve di insetti, insetti caduti in acqua, piccoli crostacei e zooplancton. Integra questa dieta proteica con piccole quantità di materiale vegetale, principalmente alghe epifitiche e particelle organiche in sospensione. La sua posizione nella colonna d’acqua, generalmente negli strati medi e superiori, favorisce la predazione di organismi che cadono in superficie o che vivono tra la vegetazione galleggiante. La bocca orientata verso l’alto è un adattamento morfologico che facilita questa strategia alimentare. Studi hanno dimostrato che la dieta può variare significativamente tra diverse popolazioni a seconda della disponibilità di cibo locale, mostrando una notevole adattabilità alimentare. Questo opportunismo nutrizionale è probabilmente uno dei fattori che ha contribuito al successo della specie in diversi habitat all’interno del suo areale.
Dieta in acquario
In acquario, accetta una varietà di alimenti, sebbene possa inizialmente mostrarsi selettivo. La base della dieta dovrebbe essere costituita da mangimi secchi di alta qualità in scaglie fini o microgranuli, specifici per pesci tropicali, con un contenuto proteico del 40-45%. Questa alimentazione base va integrata regolarmente con cibi vivi o surgelati come dafnie, artemia, chironomus e ciclopi, che stimolano il comportamento predatorio naturale, intensificano la colorazione e forniscono nutrienti essenziali. Piccole quantità di alimenti vegetali come spirulina possono essere offerti occasionalmente per una dieta più bilanciata. La frequenza alimentare ideale è di due somministrazioni giornaliere di piccole quantità, fornendo solo ciò che può essere consumato in 2-3 minuti per evitare l’inquinamento dell’acqua. Un giorno di digiuno settimanale è benefico per prevenire problemi digestivi e l’accumulo di grassi. È importante osservare che tutti gli individui del gruppo ricevano una quantità adeguata di cibo, poiché le femmine dominanti possono monopolizzare le risorse alimentari, lasciando gli individui subordinati sottoalimentati.
Riproduzione
Riproduzione in natura
In natura, la riproduzione segue un pattern stagionale influenzato principalmente dal regime delle piogge. L’attività riproduttiva si intensifica all’inizio della stagione umida, quando l’aumento del livello dell’acqua e il conseguente dilavamento del terreno modificano i parametri chimici, riducendo pH e durezza. Questa specie presenta una caratteristica riproduttiva insolita tra i caracidi: la fecondazione è interna, con i maschi che utilizzano gli uncini presenti sulla pinna anale per trasferire lo sperma alle femmine. Le uova vengono fecondate all’interno del corpo della femmina, che le depone successivamente tra la vegetazione fitta o su substrati sommersi. Non esiste un vero e proprio territorio riproduttivo permanente, ma i maschi stabiliscono temporaneamente piccole aree dove esibiscono i loro rituali di corteggiamento. I maschi sono poligami e possono accoppiarsi con diverse femmine durante la stagione riproduttiva.
Modificazioni pre-riproduttive
Con l’avvicinarsi del periodo riproduttivo, i maschi sviluppano una colorazione più intensa, con riflessi metallici più evidenti e estensioni delle pinne più pronunciate. Le ghiandole del peduncolo caudale e quelle opercolari diventano più attive, producendo feromoni che stimolano il comportamento riproduttivo nelle femmine. L’appendice opercolare, normalmente tenuta ripiegata contro il corpo, viene utilizzata con maggiore frequenza in display di corteggiamento. Le femmine manifestano un significativo aumento del volume addominale dovuto allo sviluppo delle uova, e il loro comportamento diventa più ricettivo, con una riduzione dell’aggressività verso i maschi che corteggiano. Non sono stati documentati comportamenti specifici di preparazione di nidi o territori permanenti, essendo questa specie un depositore di uova libere che non fornisce cure parentali prolungate.
Rituale di corteggiamento
Il corteggiamento di questa specie è uno dei più elaborati e interessanti tra i caracidi. Il maschio inizia seguendo una femmina ricettiva, nuotando con movimenti esagerati per attirare la sua attenzione. La fase più caratteristica coinvolge l’uso dell’appendice opercolare: il maschio si posiziona di fronte alla femmina ed estende lateralmente l’appendice dal lato in cui si trova la femmina, agitandola con movimenti ritmici davanti al suo campo visivo. Questa struttura, che contiene una macchia scura a forma di fagiolo, viene percepita dalla femmina come potenziale cibo, stimolando il comportamento di mordicchiamento. Mentre la femmina è distratta dall’appendice, il maschio alterna questa esibizione con nuotate a zig-zag e display laterali, mostrando la colorazione e le estensioni delle pinne. Questo complesso rituale può estendersi per diversi giorni prima che la femmina diventi completamente ricettiva. Studi recenti hanno dimostrato che la forma e la colorazione dell’appendice opercolare variano tra diverse popolazioni, adattandosi alle preferenze alimentari locali delle femmine, un esempio notevole di selezione sessuale mediata dalla sensorialità.
Deposizione e fecondazione
A differenza di molti altri caracidi, la fecondazione avviene internamente. Quando la femmina è ricettiva, la coppia si avvicina e il maschio utilizza gli uncini specializzati presenti sulla pinna anale per trasferire lo sperma all’interno del corpo della femmina, dove avviene la fecondazione delle uova. Successivamente, la femmina depone le uova fecondate tra la vegetazione fitta o su substrati sommersi. La deposizione avviene generalmente nelle prime ore del mattino o al crepuscolo, quando l’intensità luminosa è ridotta. Una femmina adulta può produrre tra 100 e 300 uova in diverse sessioni successive. Le uova sono relativamente piccole, traslucide e leggermente adesive, caratteristiche che favoriscono l’attacco temporaneo alla vegetazione fine. La schiusa avviene in tempi relativamente brevi, generalmente entro 24-36 ore dalla deposizione, a seconda della temperatura dell’acqua.
Cure parentali
Questa specie non fornisce cure parentali alle uova o agli avannotti. Dopo la deposizione, i genitori si allontanano e possono predare le proprie uova e avannotti se li incontrano nuovamente. La sopravvivenza della prole è affidata esclusivamente a strategie passive come la dispersione delle uova in diversi microhabitat e la loro naturale adesività temporanea che le ancora alla vegetazione fine, riducendo il rischio di predazione. Gli avannotti appena schiusi sono estremamente piccoli e si nutrono inizialmente del loro sacco vitellino per 2-3 giorni. Successivamente iniziano a nuotare liberamente e a nutrirsi di microorganismi presenti nell’ambiente. La strategia riproduttiva si basa quindi sulla produzione di un elevato numero di uova e sulla sincronizzazione con periodi di abbondanza di cibo per compensare l’assenza di protezione parentale. La mortalità naturale in questa fase è molto elevata, ma viene compensata dall’alto numero di uova prodotte e dalla relativa frequenza delle deposizioni.
Riproduzione in acquario
La riproduzione in acquario è relativamente semplice da ottenere se si riproducono le condizioni ambientali appropriate. Il condizionamento dei riproduttori richiede un’alimentazione particolarmente ricca e variata per 2-3 settimane, privilegiando cibi vivi come dafnie, chironomus e artemia adulta, che stimolano lo sviluppo delle gonadi e migliorano la qualità di uova e sperma. È consigliabile manipolare gradualmente i parametri ambientali, riducendo leggermente la durezza dell’acqua fino a 2-5 dGH e il pH a 6.0-6.5 attraverso cambi parziali con acqua osmotizzata o filtrata su torba. Un setup specifico pre-riproduttivo prevede la riduzione graduale dell’illuminazione e l’introduzione di foglie di mandorlo indiano per simulare le condizioni della stagione delle piogge. La separazione dei sessi per 5-7 giorni prima dell’accoppiamento può aumentare la motivazione riproduttiva, mantenendo i maschi insieme in un acquario e le femmine in un altro. È importante selezionare riproduttori adulti e in buona salute, preferibilmente di almeno 8-10 mesi di età.
Vasca
Per la riproduzione è consigliabile una vasca dedicata di circa 30-40 litri, con dimensioni indicative di 40x30x30 cm. Questa configurazione permette un controllo ottimale dei parametri e facilita la raccolta degli avannotti. La vasca dovrebbe essere dotata di un piccolo filtro a spugna posizionato in un angolo, con flusso minimo per non disturbare gli avannotti ma sufficiente per mantenere un’adeguata ossigenazione. È essenziale prevedere un coperchio ben sigillato, in quanto i riproduttori potrebbero saltare in risposta all’eccitazione del corteggiamento. L’illuminazione dovrebbe essere tenue, preferibilmente indiretta o filtrata attraverso piante galleggianti, creando un ambiente ombreggiato che stimola il comportamento riproduttivo. I parametri ambientali devono essere mantenuti estremamente stabili, con temperatura leggermente più elevata rispetto alle condizioni di mantenimento, idealmente tra 25 e 27°C, che accelera lo sviluppo embrionale e stimola il comportamento riproduttivo.
Substrato
Il substrato nella vasca di riproduzione dovrebbe essere minimale o assente, sostituito da una rete a maglia fine (1-2 mm) posizionata a circa 2-3 cm dal fondo, che permette alle uova di cadere negli spazi sottostanti, proteggendole dalla predazione dei genitori. In alternativa, si può utilizzare un fondo di biglie di vetro o ciottoli lisci di piccole dimensioni che creano interstizi dove le uova possono trovare rifugio. Per simulare l’ambiente naturale e fornire superfici di deposizione, è consigliabile introdurre ciuffi di piante a foglia fine come Myriophyllum aquaticum, Cabomba caroliniana o muschio di Giava (Vesicularia dubyana). Questi substrati vegetali non solo forniscono supporto per le uova ma creano anche microhabitat ideali per i primi giorni di vita degli avannotti. Se si utilizza un substrato sabbioso, dovrebbe essere molto sottile (1-2 mm) e scuro per facilitare l’individuazione e la raccolta degli avannotti.
Parametri dell’acqua
I parametri ottimali per stimolare la riproduzione includono una temperatura leggermente più elevata rispetto alle condizioni di mantenimento, idealmente tra 25 e 27°C. Il pH dovrebbe essere leggermente acido, tra 6.0 e 6.5, mentre la durezza totale non dovrebbe superare i 5 dGH, con durezza carbonatica minima (1-2 dKH). Questi valori simulano le condizioni delle acque durante la stagione riproduttiva in natura, quando le piogge diluiscono i minerali disciolti. L’acqua dovrebbe essere estremamente pulita ma leggermente colorata dai tannini rilasciati da torba o foglie di mandorlo indiano, che hanno anche proprietà antimicrobiche benefiche per uova e avannotti. È consigliabile l’aggiunta di una piccola quantità di sale acquariofilo (circa 1 g per 10 litri) per prevenire infezioni fungine. La stabilità dei parametri è fondamentale durante tutto il processo riproduttivo, quindi è preferibile evitare cambi d’acqua durante la deposizione e nei primi giorni dopo la schiusa, limitandosi a piccole aggiunte di acqua preparata con identici parametri per compensare l’evaporazione.
Ciclo di riproduzione
Preparazione dei pesci
La selezione dei riproduttori dovrebbe privilegiare esemplari adulti di almeno 8-10 mesi, in perfette condizioni di salute e con colorazione vivace. Idealmente, si dovrebbero scegliere maschi con appendici opercolari ben sviluppate e colorazione intensa e femmine con addome arrotondato, segno di buono sviluppo ovarico. L’alimentazione specializzata pre-riproduttiva deve includere una varietà di cibi vivi come dafnie, artemia adulta e larve di chironomus, alternati con alimenti secchi di alta qualità arricchiti con vitamine del gruppo B ed E. La separazione dei sessi per circa una settimana prima dell’accoppiamento può aumentare la motivazione riproduttiva e la sincronizzazione del comportamento. Durante questo periodo, i maschi possono essere mantenuti in gruppo mentre le femmine possono essere isolate o tenute in piccoli gruppi. L’acclimatazione alle condizioni riproduttive deve essere graduale, modificando lentamente i parametri dell’acqua nell’arco di 3-4 giorni per evitare stress che potrebbero inibire il comportamento riproduttivo.
Corteggiamento
Una volta riuniti nella vasca di riproduzione, i maschi iniziano immediatamente il corteggiamento, mostrando una colorazione intensificata e movimenti caratteristici. Il comportamento più distintivo è l’esibizione dell’appendice opercolare, che il maschio estende lateralmente e agita davanti alla femmina. Questa struttura contiene una macchia scura che viene percepita dalla femmina come potenziale cibo, stimolando il comportamento di mordicchiamento. Mentre la femmina è distratta dall’appendice, il maschio alterna questa esibizione con nuotate a zig-zag e display laterali, mostrando la colorazione e le estensioni delle pinne. I segnali di ricettività della femmina includono una postura più eretta, un maggiore interesse verso il maschio e il mordicchiamento dell’appendice opercolare. Il corteggiamento può durare da alcune ore fino a diversi giorni, con picchi di attività nelle prime ore del mattino e al crepuscolo. Le condizioni ambientali ottimali per favorire questo comportamento includono illuminazione tenue, assenza di disturbi esterni e stabilità dei parametri dell’acqua.
Deposizione
A differenza di molti altri caracidi, la fecondazione avviene internamente. Quando la femmina è completamente ricettiva, la coppia si avvicina e il maschio utilizza gli uncini specializzati presenti sulla pinna anale per trasferire lo sperma all’interno del corpo della femmina, dove avviene la fecondazione delle uova. Successivamente, la femmina depone le uova fecondate tra la vegetazione fitta o su substrati sommersi. La deposizione avviene generalmente nelle prime ore del mattino o al crepuscolo, quando l’intensità luminosa è ridotta. Una femmina adulta può produrre tra 100 e 300 uova in diverse sessioni successive nell’arco di 1-2 giorni. Le uova sono relativamente piccole, traslucide e leggermente adesive. Dopo la deposizione è fondamentale rimuovere i genitori per evitare la predazione delle uova, o alternativamente assicurarsi che le uova cadano attraverso la rete di protezione sul fondo, fuori dalla portata degli adulti.
Sviluppo embrionale
Lo sviluppo delle uova è relativamente rapido e può essere facilmente osservato grazie alla loro trasparenza. Dopo circa 4-6 ore dalla fecondazione, si può notare la formazione del disco embrionale. Entro 12 ore, l’embrione inizia a differenziarsi e diventa visibile il battito cardiaco. A 18-24 ore, l’embrione è ben formato con occhi evidenti e movimenti occasionali all’interno dell’uovo. La schiusa avviene generalmente tra le 24 e le 36 ore dalla deposizione, a seconda della temperatura dell’acqua (più rapida a temperature più elevate). Le condizioni ambientali ottimali per lo sviluppo includono acqua leggermente acida (pH 6.0-6.5), temperatura stabile tra 25 e 27°C e illuminazione molto tenue. L’aggiunta di un antimicrobico naturale come il blu di metilene (1-2 gocce per 10 litri) può prevenire infezioni fungine, particolarmente dannose in questa fase. È importante rimuovere delicatamente le uova non fecondate o colpite da funghi, riconoscibili per la colorazione biancastra opaca, per evitare la contaminazione di quelle sane.
Cura degli avannotti
Immediatamente dopo la schiusa, gli avannotti sono estremamente piccoli e non ancora in grado di nuotare liberamente. Si nutrono esclusivamente delle riserve contenute nel loro sacco vitellino per circa 48-72 ore. È essenziale mantenere un’illuminazione molto tenue e ridurre al minimo qualsiasi disturbo. Quando il sacco vitellino è completamente assorbito, gli avannotti iniziano a nuotare liberamente e devono ricevere il primo cibo. L’alimentazione iniziale ideale consiste in infusori, rotiferi o alimenti liquidi commerciali specifici per avannotti, somministrati in piccole quantità 4-5 volte al giorno. I requisiti ambientali in questa fase includono acqua perfettamente pulita ma con leggeri tannini, filtrazione minima attraverso una spugna fine e temperature stabili. È consigliabile effettuare piccoli cambi d’acqua giornalieri (5-10%) con acqua identica per parametri, sifonando delicatamente il fondo per rimuovere residui alimentari senza disturbare gli avannotti. La mortalità in questa fase può essere elevata, ma può essere ridotta significativamente con un’alimentazione adeguata e frequente.
Sviluppo dei giovani esemplari
Dopo circa una settimana, gli avannotti raggiungono i 4-5 mm di lunghezza e possono iniziare ad accettare naupli di artemia appena schiusi. Questa fase di crescita è caratterizzata da un rapido sviluppo, con la formazione progressiva delle pinne e l’inizio della pigmentazione. A due settimane, misurano circa 6-7 mm e mostrano già i primi riflessi argentei caratteristici. A tre settimane possono essere alimentati con artemia più grande e iniziano ad accettare piccole quantità di mangime secco finemente triturato. A un mese raggiungono i 8-10 mm e possono essere trasferiti in un acquario più grande. La crescita continua rapidamente e a due mesi misurano circa 1.5-2 cm, mostrando già le caratteristiche morfologiche degli adulti, sebbene il dimorfismo sessuale non sia ancora evidente. L’alimentazione evolve gradualmente, aumentando le dimensioni del cibo e introducendo una maggiore varietà, ma mantenendo sempre un’alta frequenza (3-4 somministrazioni giornaliere). I cambi d’acqua diventano più consistenti (20-25% ogni due giorni) per supportare la rapida crescita e il conseguente aumento del metabolismo.
Gestione dell’acquario di crescita
Man mano che i giovani esemplari crescono, è necessario trasferirli in un acquario più spazioso, idealmente di almeno 60 litri per un gruppo di 20-30 individui di 1-1.5 cm. La configurazione ottimale prevede un substrato scuro e fine, filtrazione efficiente ma con flusso moderato, e numerosi nascondigli sotto forma di piante e radici. I parametri ambientali possono gradualmente avvicinarsi a quelli degli adulti, con pH tra 6.0 e 7.0 e durezza fino a 8 dGH. La temperatura dovrebbe essere mantenuta tra 24 e 26°C per favorire una crescita ottimale. Il regime alimentare intensivo prevede 3-4 pasti giornalieri alternando naupli di artemia, piccoli vermi (grindal, enchitrei), mangimi secchi di alta qualità in granulometria crescente e occasionalmente cibo vivo raccolto da stagni (previo trattamento). Il protocollo di manutenzione dedicato include cambi d’acqua bisettimanali del 30-40%, pulizia regolare del filtro e rimozione quotidiana di eventuali esemplari deboli o malformati. L’illuminazione può essere gradualmente aumentata fino a raggiungere l’intensità normale per adulti nell’arco di 3-4 settimane.
Sviluppo comportamentale e socializzazione
Il pattern di crescita è relativamente rapido nei primi tre mesi, durante i quali raggiungono circa il 70-80% della dimensione adulta, seguito da un rallentamento progressivo. La colorazione adulta si sviluppa gradualmente, con i riflessi argentei caratteristici che diventano più intensi intorno ai 2 mesi di età. Il dimorfismo sessuale inizia a manifestarsi intorno ai 3-4 mesi, quando i maschi iniziano a sviluppare le appendici opercolari e le estensioni delle pinne caratteristiche. Per una crescita ottimale è fondamentale fornire un’alimentazione ricca di proteine (40-45%) nei primi mesi, riducendo gradualmente la componente proteica a favore di una dieta più bilanciata con l’avanzare dell’età. I comportamenti sociali tipici della specie iniziano a manifestarsi precocemente, con la formazione di piccoli gruppi già dalle prime settimane di vita. Con la crescita, si sviluppano gradualmente gerarchie più definite, particolarmente evidenti durante l’alimentazione. Per favorire uno sviluppo armonioso e ridurre lo stress da competizione, è consigliabile mantenere gruppi numerosi in spazi adeguati, con numerosi nascondigli e zone di vegetazione densa che permettano agli individui subordinati di trovare rifugio.
Preparazione alla maturità sessuale
I primi indicatori di maturità imminente si manifestano intorno ai 4-5 mesi di età, quando i maschi iniziano a sviluppare chiaramente le appendici opercolari e le femmine mostrano un addome più arrotondato. Per ottimizzare le condizioni in vista della riproduzione, è consigliabile iniziare a simulare leggere variazioni stagionali, con piccole fluttuazioni di temperatura (1-2°C) e intensità luminosa. L’introduzione periodica di acqua leggermente più morbida e acida durante i cambi può simulare i trigger ambientali naturali. La selezione per programmi di riproduzione dovrebbe privilegiare esemplari con colorazione intensa, buona conformazione corporea e comportamento vivace. Per mantenere la diversità genetica è importante evitare l’incrocio tra individui strettamente imparentati, preferibilmente introducendo periodicamente esemplari non correlati. Gli esemplari selezionati per la riproduzione possono essere condizionati con un’alimentazione particolarmente ricca e variata per 2-3 settimane prima dell’accoppiamento, privilegiando cibi vivi che stimolano lo sviluppo gonadico e aumentano la vitalità di uova e sperma.
Distribuzione
Sud America.
Località tipo: Fiumi costieri del Venezuela settentrionale e Colombia (area di Villavicencio). Presente anche sull’isola di Trinidad.
L’areale comprende principalmente i bacini fluviali costieri del Venezuela settentrionale, alcune aree della Colombia orientale (bacino del fiume Meta) e Trinidad.