
Boehlkea fredcochui
Cochu Blue Tetra
pH | Durezza Totale | Temperatura | Dimensioni |
---|---|---|---|
6.0 – 8.0 | 5° – 12° dGH | 22° – 26°C | 5.4 cm |

Habitat naturale
Originario dei bacini fluviali del Sud America, con presenza documentata in Perù, Colombia e Brasile, particolarmente nei tributari superiori del bacino amazzonico. L’habitat naturale comprende fiumi e corsi d’acqua a corrente moderata o lenta, caratterizzati da acque relativamente limpide ma spesso colorate da tannini. Questi ambienti fluviali sono tipicamente bordati da fitta vegetazione rivierasca che fornisce ombra e riparo. La specie predilige le zone marginali dei fiumi, dove la corrente è più debole e la vegetazione acquatica più abbondante. Non sono state documentate introduzioni significative al di fuori dell’areale nativo, mantenendo così una distribuzione geografica relativamente limitata e concentrata nelle regioni amazzoniche occidentali.
Ambiente
In natura, questa specie abita acque relativamente fresche con temperature che oscillano tra i 22 e i 26°C. L’ambiente è caratterizzato da acque leggermente acide con pH compreso tra 6.0 e 7.0, risultato della decomposizione di materiale vegetale che rilascia tannini e altri composti organici. La durezza dell’acqua è generalmente bassa, tipica delle acque amazzoniche. Il substrato è prevalentemente sabbioso o fangoso, spesso ricoperto da detriti vegetali in decomposizione che creano un ambiente ricco di microorganismi. La vegetazione acquatica è abbondante nelle zone marginali, con predominanza di piante sommerse e galleggianti che filtrano la luce creando un ambiente ombreggiato. Il clima della regione è caratterizzato da una stagionalità marcata, con periodi di piogge intense che causano significative variazioni del livello dell’acqua, influenzando notevolmente le caratteristiche chimico-fisiche dell’habitat.
Dimensioni
Raggiunge una lunghezza standard massima di circa 5 cm, con una lunghezza totale che può arrivare a 5.5 cm negli esemplari più grandi. In acquario, la dimensione media si attesta intorno ai 4-4.5 cm. Non sono state documentate differenze dimensionali significative tra popolazioni provenienti da diverse aree geografiche, mantenendo una certa uniformità morfologica in tutto l’areale di distribuzione. La specie presenta un accrescimento relativamente rapido nei primi mesi di vita, raggiungendo circa il 70% della dimensione adulta entro i primi sei mesi.
Aspetto fisico
Corpo:
Il corpo è allungato e slanciato, moderatamente compresso lateralmente, con un profilo dorsale leggermente arcuato e quello ventrale quasi rettilineo. La forma è idrodinamica, adatta a una nuotata agile e veloce. Le squame sono piccole, cicloidi e ben aderenti, disposte in file regolari che ricoprono uniformemente il corpo. La linea laterale è completa e si estende dalla regione opercolare fino alla base della pinna caudale. La muscolatura è ben sviluppata, particolarmente nella regione caudale, conferendo a questo pesce un’eccellente capacità natatoria e manovrabilità anche in acque con corrente moderata.
Colorazione:
La colorazione di base è argentea traslucida, con una distintiva iridescenza blu-azzurra che si estende dalla regione ventrale fino a circa metà del fianco. Questa colorazione blu è particolarmente intensa nei maschi adulti e può variare in intensità a seconda delle condizioni ambientali e dello stato di salute. La regione dorsale presenta tonalità più scure, tendenti al grigio-olivastro. Una sottile linea scura longitudinale può essere presente lungo la parte mediana del corpo. Le pinne sono generalmente traslucide con leggeri riflessi bluastri, particolarmente evidenti nella pinna caudale e anale. Non sono state documentate variazioni geografiche significative nella colorazione di base, ma l’intensità dei colori può variare notevolmente in base alle condizioni di mantenimento.
Testa:
La testa è relativamente piccola e appuntita, con un profilo superiore leggermente convesso. La bocca è terminale e obliqua, orientata verso l’alto, adatta a un’alimentazione nella colonna d’acqua media e superiore. Le mascelle sono dotate di piccoli denti conici disposti in più file. Gli occhi sono grandi in proporzione alla testa, posizionati lateralmente e leggermente verso l’alto. Le narici sono ben sviluppate e posizionate anteriormente agli occhi. Gli opercoli branchiali sono lisci e presentano riflessi argentei con sfumature bluastre. La struttura cefalica è aerodinamica e ben proporzionata rispetto al resto del corpo.
Occhi:
Gli occhi sono relativamente grandi e prominenti, posizionati lateralmente nella regione anteriore della testa. L’iride presenta una colorazione dorata o argentea, spesso con riflessi rossastri nella porzione superiore. La pupilla è nera e ben definita, circolare. La posizione e dimensione degli occhi conferiscono a questa specie un ampio campo visivo, essenziale per individuare predatori e localizzare il cibo nella colonna d’acqua. La visione è particolarmente adatta alla percezione di movimenti rapidi, caratteristica che supporta il comportamento predatorio verso piccoli invertebrati acquatici.
Pinne:
La pinna dorsale è posizionata leggermente posteriormente rispetto alla metà del corpo, relativamente corta ma alta, con raggi morbidi che si assottigliano distalmente. La pinna anale è moderatamente lunga, inizia approssimativamente sotto la verticale della pinna dorsale e si estende posteriormente. La pinna caudale è ampiamente forcuta con lobi simmetrici e appuntiti, adatta a rapidi scatti e cambi di direzione. Le pinne pettorali sono ben sviluppate, posizionate basso sui fianchi subito dietro gli opercoli. Le pinne ventrali sono relativamente piccole e posizionate appena anteriormente alla verticale dell’inizio della dorsale. Tutte le pinne presentano una colorazione di base traslucida, spesso con sfumature bluastre, particolarmente evidenti nelle pinne impari dei maschi adulti.
Dimorfismo sessuale
Maschi – Caratteristiche Morfologiche:
I maschi presentano una corporatura più snella e allungata rispetto alle femmine, con un profilo dorsale meno arcuato. La caratteristica più distintiva è l’intensità della colorazione blu, che nei maschi è notevolmente più vivida e estesa, ricoprendo gran parte dei fianchi con un’iridescenza metallica particolarmente brillante. Le pinne impari, specialmente la dorsale e l’anale, sono più sviluppate e mostrano estensioni filamentose nei raggi più esterni. La pinna anale presenta un profilo più rettilineo o leggermente concavo. I maschi adulti possono sviluppare una leggera gibbosità nella regione nucale. Durante il periodo riproduttivo, l’intensità della colorazione aumenta ulteriormente, con i riflessi metallici che diventano quasi fluorescenti in condizioni di illuminazione ottimale.
Femmine – Caratteristiche Morfologiche:
Le femmine mostrano un corpo più robusto e arrotondato, con un profilo ventrale più convesso, particolarmente evidente nella regione addominale. La colorazione blu è meno intensa e meno estesa, limitandosi principalmente alla regione ventrale inferiore. Le pinne sono più corte e arrotondate, prive delle estensioni filamentose caratteristiche dei maschi. La pinna anale ha una forma più triangolare con un profilo esterno convesso. In generale, le femmine possono apparire leggermente più grandi dei maschi a parità di età, con una struttura corporea più massiccia. La regione addominale appare più voluminosa, soprattutto in prossimità del periodo riproduttivo quando le uova in sviluppo aumentano notevolmente il volume della cavità addominale.
Durante il periodo riproduttivo:
Durante il periodo riproduttivo, le differenze tra i sessi diventano più marcate. I maschi intensificano notevolmente la loro colorazione, con il blu che assume tonalità quasi elettriche e si estende maggiormente lungo i fianchi. I riflessi metallici diventano più evidenti anche sulle pinne, particolarmente la dorsale e la caudale. Il comportamento dei maschi diventa più attivo e territoriale, con frequenti display di corteggiamento. Le femmine sviluppano un addome visibilmente più prominente e arrotondato a causa dello sviluppo delle uova, con una colorazione più chiara nella regione ventrale. Non sono stati documentati tubercoli nuziali o altre modifiche anatomiche temporanee specifiche durante il periodo riproduttivo, ma l’intensificazione della colorazione nei maschi rappresenta un chiaro segnale visivo associato alla riproduzione.
Comportamento
Comportamento in natura:
Questa specie è marcatamente gregaria e forma gruppi numerosi in natura, generalmente composti da 15-30 individui. All’interno del gruppo si stabilisce una gerarchia fluida, con individui dominanti che guidano gli spostamenti e hanno priorità nell’accesso al cibo. Questo comportamento sociale è particolarmente evidente durante le attività di foraggiamento, quando il gruppo si muove in modo coordinato attraverso la colonna d’acqua. A differenza di molti altri caracidi, può mostrare una certa territorialità, specialmente i maschi dominanti che possono difendere piccole aree durante il periodo riproduttivo. Le interazioni intraspecifiche includono frequenti inseguimenti e display laterali, raramente sfociando in veri scontri fisici. Il comportamento di banco è ben sviluppato, con movimenti sincronizzati che offrono protezione dai predatori e aumentano l’efficienza nella ricerca del cibo.
Comportamento in acquario:
In acquario, mantiene la sua natura gregaria ma può manifestare un temperamento più vivace rispetto ad altri tetras. Mostra un’attività prevalentemente diurna, con picchi di movimento nelle ore mattutine e serali. Occupa principalmente la zona mediana della colonna d’acqua, utilizzando occasionalmente anche gli strati superiori e inferiori durante la ricerca di cibo. Il comportamento di foraggiamento è attivo e talvolta aggressivo, con rapide esplorazioni di tutte le superfici disponibili. Reagisce prontamente alla presenza dell’acquariofilo e all’introduzione di cibo, mostrando una buona adattabilità alle condizioni di cattività. Se mantenuto in gruppi troppo piccoli o in spazi ristretti, può sviluppare comportamenti territoriali più marcati e occasionalmente mordicchiare le pinne di altri pesci, particolarmente quelli con appendici lunghe e fluenti. In presenza di nascondigli adeguati e spazio sufficiente, questo comportamento si riduce notevolmente. La specie si adatta bene alla vita in acquario, mantenendo i pattern comportamentali naturali se allevata in gruppi adeguati.
Allevamento
La vasca ideale:
È consigliabile predisporre un acquario di almeno 80-100 litri per un gruppo di 8-10 esemplari, considerando la natura attiva e il bisogno di spazio per nuotare. L’ambiente ideale prevede un’ampia area centrale libera per il nuoto, circondata da zone densamente piantate che forniscono rifugio e delimitano territori. Il substrato dovrebbe essere scuro, preferibilmente sabbioso o di ghiaietto fine, che fa risaltare la colorazione blu metallica. La decorazione dovrebbe includere radici, legni e rocce disposte per creare nascondigli e rompere la linea visiva, riducendo potenziali comportamenti aggressivi. L’illuminazione dovrebbe essere moderata, preferibilmente filtrata da piante galleggianti che creano zone d’ombra apprezzate dalla specie. I parametri ambientali ottimali prevedono un pH tra 6.5 e 7.0, una durezza tra 5 e 10 dGH e temperature tra 23 e 26°C. Una leggera corrente generata dal filtro è apprezzata, simulando le condizioni naturali dei corsi d’acqua amazzonici.
Compatibilità con altre specie:
È una specie generalmente pacifica ma attiva, che interagisce armoniosamente con i conspecifici quando mantenuta in gruppi adeguati di almeno 8-10 individui. Le interazioni intraspecifiche includono inseguimenti e display gerarchici, raramente sfociando in aggressioni dannose. Con altre specie può mostrare un comportamento variabile: è generalmente compatibile con pesci di taglia simile e temperamento tranquillo o attivo, ma può occasionalmente mordicchiare le pinne di specie lente o con appendici particolarmente sviluppate. Si consiglia l’associazione con altri caracidi di taglia media come Hemigrammus bleheri, Paracheirodon innesi, Hyphessobrycon herbertaxelrodi, o con pesci di fondo come Corydoras aeneus e Ancistrus sp. Può convivere anche con ciclidi nani pacifici come Mikrogeophagus ramirezi o Apistogramma sp. È sconsigliata l’associazione con specie molto timide o lente come Paracheirodon axelrodi, con pesci dalle pinne lunghe e fluenti come Betta splendens o Poecilia reticulata, o con specie aggressive territoriali. La compatibilità migliora notevolmente in acquari spaziosi con abbondante vegetazione che offre zone di rifugio e rompe le linee visive.
Dimensioni della vasca
È consigliabile una vasca di almeno 80 litri per un gruppo di 8-10 esemplari, che rappresenta il numero minimo raccomandato per questa specie gregaria ma relativamente attiva. Per gruppi più numerosi, che favoriscono un comportamento più naturale e riducono la tendenza a mordicchiare le pinne di altri pesci, è opportuno prevedere un incremento di circa 6-8 litri per ogni esemplare aggiuntivo. Le dimensioni di base consigliate sono di 80x35x40 cm, privilegiando lo sviluppo orizzontale che offre maggiore spazio per il nuoto attivo caratteristico della specie. La densità di popolazione ottimale si attesta intorno a un esemplare ogni 8-10 litri, evitando sovraffollamenti che potrebbero esacerbare comportamenti territoriali e aggressivi. In acquari di dimensioni inferiori, la tendenza a mordicchiare le pinne di altri pesci può aumentare significativamente, compromettendo il benessere degli altri abitanti.
Fondo della vasca
Il substrato ideale è costituito da sabbia fine o ghiaietto scuro, con granulometria compresa tra 1 e 3 mm. La colorazione scura, preferibilmente nera o marrone scuro, contribuisce a far risaltare la vivace colorazione blu della specie e riproduce le condizioni dei fondali naturali dei corsi d’acqua amazzonici. Lo spessore consigliato è di 3-5 cm, sufficiente per l’ancoraggio delle piante senza creare zone anaerobiche eccessive. Un substrato nutriente alla base, coperto da sabbia inerte, favorisce la crescita rigogliosa della vegetazione senza alterare significativamente i parametri dell’acqua. L’aggiunta di foglie di mandorlo indiano o di quercia, sostituite periodicamente, favorisce il rilascio di tannini benefici che riproducono le condizioni chimiche dell’habitat naturale e può contribuire a ridurre comportamenti aggressivi grazie all’effetto leggermente calmante dei composti rilasciati.
Filtrazione dell’Acqua
È consigliabile una filtrazione moderata ma efficiente, con una portata pari a 4-5 volte il volume della vasca all’ora. I filtri a canister o esterni sono particolarmente indicati, garantendo un’efficace filtrazione meccanica, biologica e chimica senza occupare spazio all’interno dell’acquario. Come materiali filtranti, si consigliano spugne a porosità differenziata per la filtrazione meccanica, materiali ceramici porosi o bioballs per quella biologica e, occasionalmente, carbone attivo per quella chimica, particolarmente utile per rimuovere eventuali composti fenolici in eccesso rilasciati da legni e foglie. La corrente generata dovrebbe essere moderata e ben distribuita, evitando zone di ristagno ma anche flussi troppo intensi che potrebbero stressare i pesci. È opportuno direzionare l’uscita del filtro verso le pareti o attraverso diffusori per ridurre l’intensità del flusso diretto. Una leggera agitazione superficiale è benefica per mantenere adeguati livelli di ossigenazione, particolarmente importante per questa specie attiva con un metabolismo relativamente elevato.
Illuminazione
L’illuminazione ideale dovrebbe essere di intensità moderata, circa 0.3-0.5 W/l per illuminazione a LED o 20-30 lumen/litro. La temperatura di colore consigliata è compresa tra 6000K e 6500K, che riproduce la luce filtrata attraverso la vegetazione dell’habitat naturale amazzonico. Il fotoperiodo ottimale è di 8-10 ore giornaliere, preferibilmente con sistemi di intensità regolabile che simulino gradualmente l’alba e il tramonto, riducendo lo stress e favorendo comportamenti più naturali. La luce naturale indiretta può essere benefica, ma è importante evitare l’esposizione diretta ai raggi solari che potrebbe causare sbalzi termici e proliferazione algale. L’utilizzo di piante galleggianti come Limnobium laevigatum, Salvinia natans o Pistia stratiotes è particolarmente consigliato per creare zone di penombra che favoriscono il comportamento naturale di questi pesci, riducendo potenziali comportamenti aggressivi e intensificando la colorazione. Un’illuminazione troppo intensa può inibire l’attività della specie e sbiadire la colorazione blu metallica caratteristica.
Layout
Radici e legni
Le radici di torbiera (Moorwood) o il legno di mangrovia rappresentano le scelte più appropriate per un acquario ospitante questa specie. Questi materiali non solo forniscono un aspetto naturale, ma rilasciano gradualmente tannini che abbassano leggermente il pH e conferiscono all’acqua una leggera colorazione ambrata, riproducendo le condizioni dell’habitat naturale amazzonico. La disposizione ottimale prevede l’utilizzo di pezzi di dimensioni variabili, posizionati in modo da creare rifugi e delimitare territori, preferibilmente lungo i lati e il fondale posteriore, lasciando un’ampia area centrale libera per il nuoto. Strutture verticali che si estendono verso la superficie creano percorsi di nuoto tridimensionali apprezzati dalla specie. Prima dell’introduzione in acquario, è consigliabile immergere il legno in acqua per alcune settimane, cambiandola regolarmente, per ridurre il rilascio iniziale eccessivo di tannini e favorire la saturazione del materiale, prevenendo problemi di galleggiamento.
Rocce e pietre
Le rocce più indicate sono quelle inerti che non alterano la chimica dell’acqua, come l’ardesia, il basalto o le rocce vulcaniche porose. È opportuno evitare rocce calcaree come il tufo o il calcare che potrebbero innalzare durezza e pH oltre i valori ottimali per la specie. La disposizione dovrebbe prevedere piccoli gruppi di pietre che creino anfratti e passaggi, posizionati preferibilmente agli angoli o lungo i bordi della vasca. Queste strutture offrono rifugi alternativi e contribuiscono a delimitare territori, riducendo potenziali tensioni tra gli esemplari. Formazioni rocciose che creano cavità e passaggi multipli sono particolarmente apprezzate, offrendo luoghi di esplorazione e riparo. È fondamentale assicurarsi della stabilità delle strutture create, evitando impilamenti precari che potrebbero crollare danneggiando pesci o attrezzature, particolarmente importante considerando la natura attiva e curiosa di questa specie.
Vegetazione
Per un biotopo adatto a questa specie, si consigliano diverse piante che riproducano l’ambiente naturale dei fiumi amazzonici. Per il primo piano sono indicate Echinodorus tenellus, Staurogyne repens e Glossostigma elatinoides, che creano un tappeto erboso basso ideale per il contrasto cromatico con la livrea blu dei pesci. Nella zona centrale trovano posto Cryptocoryne wendtii, Anubias barteri var. nana e Microsorum pteropus, che forniscono nascondigli a media altezza e superfici di esplorazione. Per lo sfondo sono perfette Vallisneria spiralis, Hygrophila polysperma e Cabomba aquatica, che creano barriere vegetali dense ma permettono il passaggio dei pesci. Tra le piante galleggianti, Limnobium laevigatum, Salvinia natans e Pistia stratiotes offrono zone d’ombra apprezzate dalla specie e contribuiscono a filtrare la luce. La densità di piantagione consigliata è medio-alta, con circa il 60-70% della superficie coperta, concentrando la vegetazione più densa lungo i bordi e lasciando aree centrali più libere per il nuoto. Questa configurazione non solo riproduce l’habitat naturale ma contribuisce al mantenimento dell’equilibrio biologico, migliorando la qualità dell’acqua e riducendo lo stress nei pesci.
Detriti e foglie
L’introduzione di foglie di mandorlo indiano (Terminalia catappa) o di quercia rappresenta un elemento importante per riprodurre le condizioni naturali dell’habitat. Questi materiali organici rilasciano gradualmente tannini che abbassano leggermente il pH e conferiscono all’acqua una leggera colorazione ambrata, tipica delle acque nere e limpide amazzoniche. Le foglie forniscono inoltre superfici di esplorazione e microhabitat per piccoli organismi che possono integrare l’alimentazione naturale. Il rilascio di composti polifenolici ha anche un effetto antimicrobico naturale e può contribuire a ridurre comportamenti aggressivi grazie alle proprietà leggermente sedative di alcuni composti rilasciati. È consigliabile introdurre 1-2 foglie ogni 20 litri, sostituendole ogni 3-4 settimane quando iniziano a decomporsi eccessivamente. La rimozione dovrebbe essere graduale, evitando di eliminare contemporaneamente tutto il materiale organico per non alterare bruscamente l’equilibrio chimico dell’acquario e mantenere costante il rilascio di sostanze benefiche.
Strutture artificiali
In un acquario biotopo per questa specie, l’utilizzo di elementi artificiali dovrebbe essere limitato e ben integrato con l’allestimento naturale. Se necessarie, sono accettabili strutture in ceramica non smaltata, resine atossiche specifiche per acquari o materiali sintetici privi di vernici e sostanze rilasciabili. Questi elementi dovrebbero riprodurre forme naturali come tronchi o rocce e essere posizionati in modo da non risultare visivamente dominanti. Tubi e cavità artificiali possono fornire rifugi apprezzati, particolarmente utili nelle fasi iniziali di allestimento quando la vegetazione non è ancora sviluppata. L’integrazione estetica può essere migliorata circondando parzialmente le strutture con piante vive o ancorandovi muschi come Vesicularia dubyana o Taxiphyllum barbieri. È assolutamente da evitare l’utilizzo di plastica colorata, oggetti metallici, ceramiche smaltate o qualsiasi materiale potenzialmente rilasciante sostanze tossiche. Anche decorazioni con bordi taglienti o superfici abrasive sono inappropriate, potendo causare lesioni durante i rapidi movimenti caratteristici di questa specie attiva.
Manutenzione dell’acquario
Cambio dell’acqua
È consigliabile effettuare cambi d’acqua settimanali del 25-30% del volume totale. L’acqua nuova dovrebbe essere preventivamente trattata con condizionatori che neutralizzino cloro e clorammine, e portata a temperatura adeguata prima dell’introduzione. È opportuno utilizzare un termometro per verificare che la differenza di temperatura non superi 1-2°C rispetto all’acqua della vasca, evitando shock termici che potrebbero stressare questi pesci relativamente sensibili a rapide variazioni ambientali. La sifonatura del substrato dovrebbe essere parziale, concentrandosi sulle aree più accumulate di detriti ma preservando il biofilm benefico. Durante questa operazione è consigliabile evitare di disturbare eccessivamente la vegetazione e le zone con fogliame in decomposizione controllata. Per mantenere una leggera colorazione ambrata dell’acqua, benefica per il benessere e la colorazione della specie, è possibile utilizzare acqua filtrata attraverso torba o estratti di legno di torbiera durante i cambi parziali.
Controllo dei parametri
I valori ottimali prevedono un pH compreso tra 6.5 e 7.0, una durezza totale tra 5 e 10 dGH, una durezza carbonatica tra 2 e 5 dKH e una temperatura tra 23 e 26°C. I livelli di ammoniaca e nitriti devono essere mantenuti a 0 mg/l, mentre i nitrati non dovrebbero superare i 20 mg/l, considerando la sensibilità relativamente elevata della specie all’inquinamento organico. Si consiglia il monitoraggio settimanale di pH, temperatura e nitrati, mentre ammoniaca e nitriti possono essere controllati con frequenza quindicinale in acquari maturi e stabili. Per misurazioni accurate sono raccomandati test a reagenti liquidi rispetto alle strisce reattive, più economiche ma meno precise. In caso di valori anomali, è fondamentale intervenire gradualmente: per correggere il pH si possono utilizzare torba, foglie di mandorlo o estratti di legno di torbiera per abbassarlo, mentre per aumentarlo si può ricorrere a piccole aggiunte di bicarbonato. L’eccesso di nitrati richiede cambi d’acqua più frequenti e una revisione del regime alimentare, particolarmente importante per questa specie che può manifestare stress e perdita di colorazione in presenza di parametri subottimali.
Pulizia del substrato
La pulizia del substrato dovrebbe seguire un approccio conservativo, intervenendo principalmente sulle aree con evidenti accumuli di detriti. La frequenza ottimale è settimanale, in concomitanza con i cambi d’acqua, utilizzando un sifone di diametro medio per evitare di aspirare accidentalmente il substrato fine. È consigliabile suddividere la superficie in settori e alternare le aree pulite ogni settimana, preservando sempre alcune zone con biofilm benefico. Nelle aree densamente piantate è preferibile limitarsi a un leggero sfioramento superficiale, evitando di disturbare gli apparati radicali. Il materiale organico in decomposizione, come foglie di mandorlo o quercia, dovrebbe essere rimosso solo quando eccessivamente degradato, generalmente quando diventa friabile al tatto. Questa gestione controllata dei detriti organici favorisce lo sviluppo di microorganismi che costituiscono un’integrazione alimentare naturale e contribuisce al mantenimento di parametri chimici stabili, particolarmente apprezzati da questa specie.
Ossigenazione dell’acqua
Questa specie richiede un’acqua ben ossigenata, con livelli di saturazione idealmente compresi tra l’85% e il 95%, considerando la sua natura attiva e il metabolismo relativamente elevato. L’ossigenazione può essere garantita principalmente attraverso un adeguato movimento superficiale generato dal filtro, posizionando l’uscita in modo da increspare moderatamente la superficie senza creare correnti eccessive. Per vasche densamente popolate o in periodi caldi, quando la solubilità dell’ossigeno diminuisce, è consigliabile integrare con diffusori a pietra porosa collegati a una pompa d’aria, attivi soprattutto nelle ore notturne quando le piante consumano ossigeno. È importante considerare che temperature elevate riducono la capacità dell’acqua di trattenere ossigeno, quindi nei mesi estivi potrebbe essere necessario aumentare l’aerazione o ridurre leggermente la temperatura dell’acquario. Segni di carenza di ossigeno includono pesci che boccheggiamo in superficie, respirazione accelerata o letargia diffusa, situazioni che richiedono un intervento immediato potenziando l’aerazione.
Manutenzione generale
La gestione della vegetazione richiede potature regolari ogni 2-3 settimane per le specie a crescita rapida come Hygrophila e Cabomba, controllando la diffusione delle piante galleggianti per mantenere aree di superficie libera che favoriscano gli scambi gassosi. I sistemi di filtrazione necessitano di pulizie parziali mensili, risciacquando alternativamente metà del materiale filtrante in acqua prelevata dall’acquario per preservare le colonie batteriche benefiche. Le apparecchiature tecniche come termostati e pompe dovrebbero essere verificate trimestralmente, controllando il corretto funzionamento e rimuovendo eventuali depositi calcarei. Interventi straordinari includono la pulizia semestrale dei vetri interni con raschietti magnetici e la rimozione di eventuali alghe filamentose. Il monitoraggio della salute generale del gruppo prevede osservazioni quotidiane del comportamento alimentare e natatorio, prestando attenzione a segni di malattie come pinne serrate, respirazione accelerata o perdita di colorazione. Questa specie è particolarmente sensibile alla qualità dell’acqua, quindi una manutenzione regolare e attenta è fondamentale per mantenere esemplari sani e dai colori vivaci.
Sinonimi
Microbrycon fredcochui | (Géry, 1966) |
Abitudini alimentari
Dieta in natura
È una specie principalmente carnivora con tendenze micropredatorie. In natura, la sua alimentazione si basa su piccoli invertebrati acquatici come larve di insetti, copepodi, dafnie e altri microcrustacei che cattura nella colonna d’acqua con rapidi scatti. Integra questa dieta proteica con piccole quantità di materiale vegetale, principalmente alghe epifitiche che raschia dalle superfici sommerse e particelle organiche in sospensione. Durante la stagione delle piogge, quando i fiumi esondano nelle foreste circostanti, la dieta si arricchisce con insetti terrestri caduti in acqua e piccoli invertebrati trasportati dalle correnti. Per la cattura del cibo utilizza principalmente la vista, mostrando un comportamento predatorio opportunistico con rapidi movimenti verso le prede individuate. La bocca terminale e leggermente rivolta verso l’alto è un adattamento morfologico che facilita la predazione nella colonna d’acqua media e superiore, dove questa specie trascorre la maggior parte del tempo.
Dieta in acquario
In acquario, accetta prontamente un’ampia varietà di alimenti, mostrando un appetito vorace e un comportamento alimentare attivo. La base della dieta dovrebbe essere costituita da mangimi secchi di alta qualità in scaglie fini o microgranuli, specifici per pesci tropicali, con un contenuto proteico del 45-50%. Questa alimentazione base va integrata regolarmente con cibi vivi o surgelati come dafnie, artemia, chironomus e ciclopi, che stimolano il comportamento predatorio naturale, intensificano la colorazione e forniscono nutrienti essenziali. Piccole quantità di alimenti vegetali come spirulina possono essere offerti occasionalmente per una dieta più bilanciata. La frequenza alimentare ideale è di due somministrazioni giornaliere di piccole quantità, fornendo solo ciò che può essere consumato in 1-2 minuti per evitare l’inquinamento dell’acqua. Un giorno di digiuno settimanale è benefico per prevenire problemi digestivi e l’accumulo di grassi. Particolare attenzione va posta all’integrazione vitaminica, facilmente ottenibile alternando diverse tipologie di alimenti o utilizzando preparati vitaminici specifici da aggiungere al cibo una volta alla settimana, che contribuiscono a mantenere vivace la colorazione blu metallica caratteristica.
Riproduzione
Riproduzione in natura
In natura, la riproduzione segue un pattern stagionale influenzato principalmente dal regime delle piogge amazzoniche. L’attività riproduttiva si intensifica all’inizio della stagione umida, quando l’aumento del livello dell’acqua e il conseguente dilavamento del terreno modificano i parametri chimici, riducendo pH e durezza e aumentando leggermente la temperatura. La strategia riproduttiva è quella tipica dei Caracidi, con deposizione di uova libere in aree con vegetazione fine e sommersa che offre protezione agli avannotti. I siti riproduttivi sono generalmente localizzati in zone marginali dei corsi d’acqua, caratterizzate da corrente ridotta e abbondante vegetazione acquatica. La stagionalità riproduttiva è una strategia adattativa che sincronizza la nascita degli avannotti con i periodi di maggiore disponibilità di microorganismi planctonici, fondamentali per l’alimentazione delle prime fasi di vita.
Modificazioni pre-riproduttive
Con l’avvicinarsi del periodo riproduttivo, i maschi sviluppano una colorazione blu metallica notevolmente più intensa, che si estende maggiormente lungo i fianchi e assume tonalità quasi fluorescenti in condizioni di luce filtrata. I riflessi iridescenti della regione dorsale diventano più evidenti e l’iride assume una colorazione più vivace. Le pinne impari, in particolare la dorsale e l’anale, mostrano un maggiore sviluppo e una colorazione più intensa. Le femmine manifestano un significativo aumento del volume addominale dovuto allo sviluppo delle uova, con una colorazione più chiara nella regione ventrale. Non sono stati documentati comportamenti specifici di preparazione di nidi o territori permanenti, essendo questa specie un depositore di uova libere che non fornisce cure parentali prolungate, ma i maschi possono difendere temporaneamente piccole aree durante il corteggiamento.
Rituale di corteggiamento
Il corteggiamento inizia con il maschio che individua una femmina ricettiva e la segue insistentemente, nuotando con movimenti esagerati e vibrazioni delle pinne per attirare la sua attenzione. Successivamente esegue una serie di display laterali, disponendosi perpendicolarmente rispetto alla femmina con le pinne completamente distese, massimizzando la superficie visibile del corpo e mettendo in evidenza la colorazione blu intensificata. Questi movimenti sono intervallati da brevi inseguimenti e circuiti intorno alla femmina, talvolta spingendola verso aree con vegetazione fine adatta alla deposizione. Se la femmina è ricettiva, risponde avvicinandosi al maschio e nuotando parallelamente a lui. Questa fase può durare da alcune decine di minuti fino a diverse ore, intensificandosi progressivamente fino alla deposizione. L’intero processo è influenzato da stimoli ambientali come l’intensità luminosa ridotta e parametri dell’acqua specifici che simulano l’inizio della stagione delle piogge.
Deposizione e fecondazione
La deposizione avviene generalmente nelle prime ore del mattino o al crepuscolo, quando l’intensità luminosa è ridotta. La coppia si posiziona tra la vegetazione fine sommersa, spesso in aree marginali con corrente minima. Il maschio si dispone parallelamente e molto vicino alla femmina, entrambi con le pinne leggermente serrate. Con un movimento sincronizzato e tremolante, la femmina rilascia piccoli gruppi di uova trasparenti mentre il maschio libera contemporaneamente il liquido seminale per la fecondazione esterna. Le uova, leggermente adesive e di piccole dimensioni (circa 0.8-1 mm di diametro), aderiscono temporaneamente alla vegetazione fine o cadono tra i detriti del substrato. Una femmina adulta può deporre tra 200 e 400 uova in diverse sessioni successive. La vegetazione fine come Myriophyllum o Cabomba rappresenta il substrato di deposizione preferito, aumentando la probabilità di sopravvivenza delle uova grazie alla protezione offerta dalle foglie finemente suddivise che nascondono le uova ai predatori ma permettono un’adeguata ossigenazione.
Cure parentali
Questa specie non fornisce cure parentali prolungate alle uova o agli avannotti. Dopo la deposizione e la fecondazione, i genitori si allontanano e possono predare le proprie uova se le incontrano nuovamente. La sopravvivenza della prole è affidata esclusivamente a strategie passive come la dispersione delle uova in diversi microhabitat e la loro naturale adesività temporanea che le ancora alla vegetazione fine, riducendo il rischio di predazione. Lo sviluppo embrionale è relativamente rapido, con la schiusa che avviene in circa 24-30 ore a seconda della temperatura dell’acqua. Gli avannotti appena schiusi rimangono inizialmente poco mobili, attaccati alla vegetazione tramite speciali organi adesivi, nutriendosi del loro sacco vitellino per i primi 2-3 giorni. Successivamente iniziano a nuotare liberamente e a nutrirsi di microorganismi presenti nell’ambiente. La strategia riproduttiva si basa quindi sulla produzione di un elevato numero di uova e sulla sincronizzazione con periodi di abbondanza di cibo per compensare l’assenza di protezione parentale attiva.
Riproduzione in acquario
La riproduzione in acquario è relativamente semplice da ottenere se si riproducono le condizioni ambientali appropriate. Il condizionamento dei riproduttori richiede un’alimentazione particolarmente ricca e variata per 2-3 settimane, privilegiando cibi vivi come dafnie, chironomus e artemia adulta, che stimolano lo sviluppo delle gonadi e migliorano la qualità di uova e sperma. È consigliabile manipolare gradualmente i parametri ambientali, riducendo leggermente la durezza dell’acqua fino a 2-5 dGH e il pH a 6.0-6.5 attraverso cambi parziali con acqua osmotizzata o filtrata su torba. Un setup specifico pre-riproduttivo prevede la riduzione graduale dell’illuminazione e l’introduzione di foglie di mandorlo indiano per simulare le condizioni della stagione delle piogge. La separazione dei sessi per 5-7 giorni prima dell’accoppiamento può aumentare la motivazione riproduttiva, mantenendo i maschi insieme in un acquario e le femmine in un altro. L’alimentazione preparatoria dovrebbe includere anche integrazioni vitaminiche specifiche, particolarmente ricche di vitamina E, che favorisce lo sviluppo di uova e sperma di qualità.
Vasca
Per la riproduzione è consigliabile una vasca dedicata di circa 30-40 litri, con dimensioni indicative di 40x30x30 cm. Questa configurazione permette un controllo ottimale dei parametri e facilita la raccolta delle uova e la successiva gestione degli avannotti. La vasca dovrebbe essere dotata di un piccolo filtro a spugna posizionato in un angolo, con flusso minimo per non disturbare uova e avannotti ma sufficiente per mantenere un’adeguata ossigenazione. È essenziale prevedere un coperchio ben sigillato, in quanto gli avannotti sono estremamente piccoli e sensibili alle correnti d’aria che potrebbero raffreddare la superficie dell’acqua. L’illuminazione dovrebbe essere tenue, preferibilmente indiretta o filtrata attraverso piante galleggianti, creando un ambiente ombreggiato che stimola il comportamento riproduttivo. I parametri ambientali devono essere mantenuti estremamente stabili, con temperatura leggermente più elevata rispetto alle condizioni di mantenimento, idealmente tra 26 e 28°C, che accelera lo sviluppo embrionale e stimola il comportamento riproduttivo.
Substrato
Il substrato riproduttivo ideale consiste in una rete a maglia fine (1-2 mm) posizionata a circa 2-3 cm dal fondo della vasca, che permette alle uova di cadere negli spazi sottostanti, proteggendole dalla predazione dei genitori. In alternativa, si può utilizzare un fondo di biglie di vetro o ciottoli lisci di piccole dimensioni che creano interstizi dove le uova possono trovare rifugio. Per simulare l’ambiente naturale e fornire superfici di deposizione, è consigliabile introdurre ciuffi di piante a foglia fine come Myriophyllum aquaticum, Cabomba caroliniana o muschio di Giava (Vesicularia dubyana). Questi substrati vegetali non solo forniscono supporto per le uova ma creano anche microhabitat ideali per i primi giorni di vita degli avannotti. L’assenza di substrato è sconsigliata in quanto aumenta lo stress dei riproduttori e riduce la probabilità di successo della deposizione. Se si utilizza un substrato sabbioso, dovrebbe essere molto sottile (1-2 mm) e scuro per facilitare l’individuazione e la raccolta delle uova trasparenti.
Parametri dell’acqua
I parametri ottimali per stimolare la riproduzione includono una temperatura leggermente più elevata rispetto alle condizioni di mantenimento, idealmente tra 26 e 28°C. Il pH dovrebbe essere leggermente acido, tra 6.0 e 6.5, mentre la durezza totale non dovrebbe superare i 5 dGH, con durezza carbonatica minima (1-2 dKH). Questi valori simulano le condizioni delle acque durante la stagione riproduttiva in natura, quando le piogge diluiscono i minerali disciolti. L’acqua dovrebbe essere estremamente pulita ma leggermente colorata dai tannini rilasciati da torba o foglie di mandorlo indiano, che hanno anche proprietà antimicrobiche benefiche per uova e avannotti. È consigliabile l’aggiunta di una piccola quantità di sale acquariofilo (circa 1 g per 10 litri) per prevenire infezioni fungine nelle uova. La stabilità dei parametri è fondamentale durante tutto il processo riproduttivo, quindi è preferibile evitare cambi d’acqua durante la deposizione e nei primi giorni dopo la schiusa, limitandosi a piccole aggiunte di acqua preparata con identici parametri per compensare l’evaporazione.
Ciclo di riproduzione
Preparazione dei pesci
La selezione dei riproduttori dovrebbe privilegiare esemplari adulti di almeno 10-12 mesi, in perfette condizioni di salute e con colorazione vivace. Idealmente, si dovrebbero scegliere maschi con colorazione blu intensa e pinne ben sviluppate e femmine con addome arrotondato, segno di buono sviluppo ovarico. L’alimentazione specializzata pre-riproduttiva deve includere una varietà di cibi vivi come dafnie, artemia adulta e larve di chironomus, alternati con alimenti secchi di alta qualità arricchiti con vitamine del gruppo B ed E. La separazione dei sessi per circa una settimana prima dell’accoppiamento può aumentare la motivazione riproduttiva e la sincronizzazione del comportamento. Durante questo periodo, i maschi possono essere mantenuti in gruppo mentre le femmine possono essere isolate o tenute in piccoli gruppi. L’acclimatazione alle condizioni riproduttive deve essere graduale, modificando lentamente i parametri dell’acqua nell’arco di 3-4 giorni per evitare stress che potrebbero inibire il comportamento riproduttivo.
Corteggiamento
Una volta riuniti nella vasca di riproduzione, i maschi iniziano immediatamente il corteggiamento, mostrando una colorazione blu intensificata e movimenti caratteristici. Il display include nuotate rapide intorno alla femmina, esibizioni laterali con pinne completamente distese e tremolii del corpo che evidenziano i riflessi metallici. Il maschio tenta ripetutamente di guidare la femmina verso le aree con vegetazione più densa, dove avverrà la deposizione. I segnali di ricettività della femmina includono una postura più eretta, un maggiore interesse verso il maschio e brevi inseguimenti reciproci. Il corteggiamento si intensifica gradualmente e può durare da alcune ore fino a un paio di giorni, con picchi di attività nelle prime ore del mattino. Le condizioni ambientali ottimali per favorire questo comportamento includono illuminazione tenue, assenza di disturbi esterni e stabilità dei parametri dell’acqua. Se più maschi sono presenti nella vasca di riproduzione, possono verificarsi competizioni per l’accesso alle femmine, con display laterali e brevi inseguimenti tra maschi rivali.
Deposizione
La deposizione avviene generalmente all’alba o nel tardo pomeriggio, quando l’illuminazione è ridotta. La coppia si posiziona tra la vegetazione fine o sopra il substrato scelto, con il maschio che si affianca strettamente alla femmina. Con un movimento sincronizzato e tremolante, entrambi incurvano leggermente il corpo, momento in cui la femmina rilascia piccoli gruppi di 5-10 uova mentre il maschio libera contemporaneamente lo sperma. Questo processo si ripete più volte nell’arco di 1-2 ore, con brevi pause tra le deposizioni durante le quali la coppia può spostarsi in diverse aree della vasca. Una femmina in buone condizioni può produrre tra 200 e 400 uova traslucide, leggermente adesive, con diametro di circa 0.8-1 mm. Le uova si attaccano temporaneamente alla vegetazione fine o cadono attraverso la rete di protezione sul fondo. Dopo la deposizione è fondamentale rimuovere i genitori per evitare la predazione delle uova. In alternativa, si possono raccogliere delicatamente le uova con un tubo sottile e trasferirle in un incubatoio separato, operazione facilitata se si utilizza un substrato scuro che fa risaltare le uova traslucide.
Sviluppo embrionale
Lo sviluppo delle uova è relativamente rapido e può essere facilmente osservato grazie alla loro trasparenza. Dopo circa 3-4 ore dalla fecondazione, si può notare la formazione del disco embrionale. Entro 8-10 ore, l’embrione inizia a differenziarsi e diventa visibile il battito cardiaco. A 18-20 ore, l’embrione è ben formato con occhi evidenti e movimenti occasionali all’interno dell’uovo. La schiusa avviene generalmente tra le 24 e le 30 ore dalla fecondazione, a seconda della temperatura dell’acqua (più rapida a temperature più elevate). Le condizioni ambientali ottimali per lo sviluppo includono acqua leggermente acida (pH 6.0-6.5), temperatura stabile tra 26 e 28°C e illuminazione molto tenue. L’aggiunta di un antimicrobico naturale come il blu di metilene (1-2 gocce per 10 litri) può prevenire infezioni fungine, particolarmente dannose in questa fase. È importante rimuovere delicatamente le uova non fecondate o colpite da funghi, riconoscibili per la colorazione biancastra opaca, per evitare la contaminazione di quelle sane.
Cura degli avannotti
Immediatamente dopo la schiusa, gli avannotti non sono ancora in grado di nuotare liberamente e rimangono attaccati alla vegetazione o alle pareti dell’acquario tramite speciali organi adesivi. In questa fase si nutrono esclusivamente delle riserve contenute nel loro sacco vitellino per circa 48-72 ore. È essenziale mantenere un’illuminazione molto tenue e ridurre al minimo qualsiasi disturbo. Quando il sacco vitellino è completamente assorbito, gli avannotti iniziano a nuotare liberamente e devono ricevere il primo cibo. L’alimentazione iniziale ideale consiste in infusori, rotiferi o alimenti liquidi commerciali specifici per avannotti, somministrati in piccole quantità 4-5 volte al giorno. I requisiti ambientali in questa fase includono acqua perfettamente pulita ma con leggeri tannini, filtrazione minima attraverso una spugna fine e temperature stabili. È consigliabile effettuare piccoli cambi d’acqua giornalieri (5-10%) con acqua identica per parametri, sifonando delicatamente il fondo per rimuovere residui alimentari senza disturbare gli avannotti.
Sviluppo dei giovani esemplari
Dopo circa una settimana, gli avannotti raggiungono i 4-5 mm di lunghezza e possono iniziare ad accettare naupli di artemia appena schiusi. Questa fase di crescita è caratterizzata da un rapido sviluppo, con la formazione progressiva delle pinne e l’inizio della pigmentazione. A due settimane, misurano circa 6-7 mm e mostrano già i primi segni della colorazione blu caratteristica, seppur molto tenue. A tre settimane possono essere alimentati con artemia più grande e iniziano ad accettare piccole quantità di mangime secco finemente triturato. A un mese raggiungono i 8-10 mm e possono essere trasferiti in un acquario più grande. La crescita continua rapidamente e a due mesi misurano circa 1.5-2 cm, mostrando già le caratteristiche morfologiche degli adulti e una colorazione blu più definita. L’alimentazione evolve gradualmente, aumentando le dimensioni del cibo e introducendo una maggiore varietà, ma mantenendo sempre un’alta frequenza (3-4 somministrazioni giornaliere). I cambi d’acqua diventano più consistenti (20-25% ogni due giorni) per supportare la rapida crescita e il conseguente aumento del metabolismo.
Gestione dell’acquario di crescita
Man mano che i giovani esemplari crescono, è necessario trasferirli in un acquario più spazioso, idealmente di almeno 60 litri per un gruppo di 20-30 individui di 1-1.5 cm. La configurazione ottimale prevede un substrato scuro e fine, filtrazione efficiente ma con flusso moderato, e numerosi nascondigli sotto forma di piante e radici. I parametri ambientali possono gradualmente avvicinarsi a quelli degli adulti, con pH tra 6.5 e 7.0 e durezza fino a 8 dGH. La temperatura dovrebbe essere mantenuta tra 24 e 26°C per favorire una crescita ottimale. Il regime alimentare intensivo prevede 3-4 pasti giornalieri alternando naupli di artemia, piccoli vermi (grindal, enchitrei), mangimi secchi di alta qualità in granulometria crescente e occasionalmente cibo vivo raccolto da stagni (previo trattamento). Il protocollo di manutenzione dedicato include cambi d’acqua bisettimanali del 30-40%, pulizia regolare del filtro e rimozione quotidiana di eventuali esemplari deboli o malformati. L’illuminazione può essere gradualmente aumentata fino a raggiungere l’intensità normale per adulti nell’arco di 3-4 settimane, favorendo lo sviluppo della colorazione caratteristica.
Sviluppo comportamentale e socializzazione
Il pattern di crescita è relativamente rapido nei primi tre mesi, durante i quali raggiungono circa il 70-80% della dimensione adulta, seguito da un rallentamento progressivo. La colorazione adulta si sviluppa gradualmente, con il blu metallico caratteristico che diventa più intenso e esteso intorno ai 2-3 mesi di età, particolarmente nei maschi. Il dimorfismo sessuale inizia a manifestarsi intorno ai 3 mesi, quando i maschi sviluppano una colorazione più intensa e pinne più allungate. Per una crescita ottimale è fondamentale fornire un’alimentazione ricca di proteine (45-50%) nei primi mesi, riducendo gradualmente la componente proteica a favore di una dieta più bilanciata con l’avanzare dell’età. I comportamenti sociali tipici della specie iniziano a manifestarsi precocemente, con la formazione di piccoli gruppi già dalle prime settimane di vita. Con la crescita, si sviluppano gradualmente gerarchie più definite, particolarmente evidenti durante l’alimentazione. Per favorire uno sviluppo armonioso e ridurre lo stress da competizione, è consigliabile mantenere gruppi numerosi (almeno 15-20 esemplari) in spazi adeguati, con numerosi nascondigli e zone di vegetazione densa che permettano agli individui subordinati di trovare rifugio.
Preparazione alla maturità sessuale
I primi indicatori di maturità imminente si manifestano intorno ai 4-5 mesi di età, quando i maschi intensificano la colorazione blu e iniziano a mostrare comportamenti di corteggiamento rudimentali. Le femmine sviluppano un addome più arrotondato e possono già contenere uova in formazione. Per ottimizzare le condizioni in vista della riproduzione, è consigliabile iniziare a simulare leggere variazioni stagionali, con piccole fluttuazioni di temperatura (1-2°C) e intensità luminosa. L’introduzione periodica di acqua leggermente più morbida e acida durante i cambi può simulare i trigger ambientali naturali. La selezione per programmi di riproduzione dovrebbe privilegiare esemplari con colorazione intensa, buona conformazione corporea e comportamento vivace. Per mantenere la diversità genetica è importante evitare l’incrocio tra individui strettamente imparentati, preferibilmente introducendo periodicamente esemplari non correlati. Gli esemplari selezionati per la riproduzione possono essere condizionati con un’alimentazione particolarmente ricca e variata per 2-3 settimane prima dell’accoppiamento, privilegiando cibi vivi che stimolano lo sviluppo gonadico e aumentano la vitalità di uova e sperma.
Distribuzione
Sud America.
Località tipo: Rio Ampiyacu, affluente del Rio Amazonas, nei pressi di Pebas, Regione di Loreto, Perù orientale.
L’areale comprende principalmente i tributari superiori del bacino amazzonico occidentale, con presenza documentata in Perù, Colombia e Brasile occidentale. La specie è stata rinvenuta in corsi d’acqua a corrente moderata o lenta del bacino amazzonico superiore, particolarmente nei sistemi fluviali delle regioni di Loreto e Ucayali in Perù, estendendosi verso nord nella Colombia amazzonica e verso est nel Brasile occidentale, principalmente in acque limpide ma spesso colorate da tannini.